ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Delitto di Senago, il Comune schiera l’ex pm Ingroia parte civile contro Impagnatiello

L’ex magistrato antimafia e politico rappresenterà l’amministrazione. Il sindaco: "Sono arrivati tre curricula e abbiamo scelto lui, speriamo solo che ora sia fatta giustizia"

Antonio Ingroia e Alessandro Impagnatiello

Antonio Ingroia e Alessandro Impagnatiello

Senago (Milano) – Il Comune di Senago ha nominato l’avvocato Antonio Ingroia, ex magistrato palermitano, politico e procuratore antimafia, come legale di parte civile nel procedimento a carico di Alessandro Impagnatiello, 30 anni, reo confesso per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta al settimo mese.

Il femminicidio è avvenuto il 27 maggio nell’appartamento di via Novella a Senago dove la coppia viveva. È qui che il barman aveva ucciso con 37 coltellate la fidanzata, abbandonando il corpo dietro alcuni garage in via Monte Rosa, a 700 metri dalla loro abitazione. La giunta comunale lo scorso giugno aveva deciso di costituirsi parte civile e pubblicato l’avviso pubblico "per il conferimento dell’incarico di patrocinio legale pro bono".

“L’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi parte civile al processo, un segnale doveroso sia per la città che per la famiglia di Giulia - aveva spiegato il sindaco Magda Beretta -. Il Comune di Senago ha subito gravi danni d’immagine e non solo a causa del tremendo episodio che si è consumato sul nostro territorio e intendiamo con ogni forza difendere l’onorabilità del nostro Comune". I termini per la presentazione della candidatura si sono chiusi e la commissione preposta a valutare le candidature ha scelto l’avvocato Ingroia. "Sono arrivati tre curricula e la commissione ha scelto e conferito l’incarico allo studio legale del dottor Ingroia – spiega il sindaco – speriamo che esca la verità processuale e che sia fatta giustizia".

L’avvocato Ingroia, che da magistrato ha coordinato indagini sui rapporti fra criminalità organizzata, politica ed economia, ha deciso di assistere il Comune in un processo che sicuramente sarà molto dibattuto e seguito da un punto di vista mediatico. Nessun commento da parte del sindaco in merito ai dettagli dell’indagine emersi in questa settimana che aggravano la posizione di Impagnatiello. Il barman infatti ha provato per settimane ad avvelenare fatalmente la 29enne prima con veleno per topi e poi con cloroformio.

Per non dimenticare Giulia e Thiago, il figlio che portava in grembo, il Consiglio comunale aveva anche approvato due mozioni con azioni concrete. Ora che le vacanze sono finite l’amministrazione comunale riprenderà a lavorare nel solco di quanto indicato dal Consiglio comunale, con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere. "Senago diventi modello di questo impegno con la sua casa di comunità che sarà edificata in via Leonardo da Vinci, titolandola a Giulia Tramontano, offrendo servizi dedicati al supporto delle donne e ad ostacolare la violenza contro le donne", aveva spiegato il sindaco.