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Donna decapitata, il trans al pm: "L'ho colpita dopo due giorni di alcool e coca"

Lo ha detto al pm Elio Ramondini: "Parlavamo di morti, poi abbiamo litigato". Avrebbe agito in preda a un "delirio ossessivo" Il racconto dell'orrore

Un carabiniere osserva la scena del crimine; in alto, il colonnello Biagio Storniolo

Milano, 15 giugno 2015 - Si è tenuto in carcere l'interrogatorio del pubblico ministero Elio Ramondini al trans ecuadoriano di 21 anni che nella notte tra il 13 e il 14 giugno ha ucciso, decapitandola con un coltello e gettandone la testa in cortile, Antonietta Gisonna, 51 anni, in un appartamento in via Amadeo. Difeso dall'avvocato Luca Garlisi, Carlos Julio Torres Velesaca, è stato interrogato dal pm elio Ramondini per circa due ore. "Abbiamo trascorso due giorni a bere e ad assumere cocaina, poi abbiamo litigato mentre parlavamo di morti e l'ho colpita". il giovane ha sostenuto di aver agito "in preda a un delirio ossessivo" e di non ricordare alcune fasi dell'aggressione. Non avrebbe fornito, quindi, una spiegazione chiara sui motivi per cui si è accanito sulla donna. Sullo sfondo l'abuso di sostanze stupefacenti, nell'appartamento dove il transessuale viveva da alcuni giorni, ospite della vittima.

Secondo le ricostruzioni, quando è scoppiata la lite i due si trovavano da soli nella casa, dove il passaggio di persone era frequente. Quando sono intervenuti, i carabinieri hanno trovato nell'appartamento anche il cagnolino della donna, mentre il giovane si era rifugiato in una stanza, sotto choc.  Domani si terrà davanti al gip di Milano Anna Magelli l'udienza di convalida dell'arresto del trans che in precedenza era stato trasferito dal Policlinico, dov'era ricoverato a causa di alcune ferite, a San Vittore.