Dalle bombe a “Rocco e i suoi fratelli”

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La lunga storia del "Principe" di viale Bligny inizia nel 1925 quando apre un cinema da circa 1000 posti dove si alternano film, spettacoli e anche incontri di pugilato. "Gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati del 14 febbraio 1943 la sala sospende le proiezioni e riprende l’attività solo nel novembre 1954" precisa Giuseppe Rausa, storico del cinema e giornalista. Ad occuparsi della ricostruzione lo studio di Mario Cavallé. Nella sua ricostruzione della vicenda, Rausa ricorda la programmazione con film di Buster Keaton, John Ford, Nicholas Ray fino a Vittorio De Sica e Sergio Leone. Il cinema teatro compare nel celebre "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti. La sala chiude nella primavera del 1967. Il Principe scompare e al suo posto, nel gennaio 1968, viene inaugurato il cinema La Fenice da 800 posti. "La sala si caratterizza come locale di seconda visione, dedito a recuperare titoli spesso di buon valore artistico: la programmazione si avvicina a quella di un cinema d’essai" precisa Rausa.

Sul cartellone anche i titoli di Luis Buñuel, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni. Dal 1983 il locale abbandona l’impegno aderendo al circuito a luci rosse fino alla chiusura nel 1996 quando diventa una banca e, nel seminterrato, una discoteca, il Tropicana, famoso per i balli latino americani. Nel 2014 Alessandro Cherchi, figlio d’arte, decide di prendere in mano la gestione degli spazi dell’ex Tropicana, facendo risorgere il "Teatro Principe". Nella serata inaugurale del 5 dicembre 2014, Antonio Moscatiello affronta Riccardo Pintaudi per il titolo italiano dei welters. A salire sul ring di viale Bligny anche Daniele Scardina, meglio noto come "King Toretto". Il palazzo in zona Bocconi è stato acquistato nella primavera del 2020 da Davide Di Reda che l’ha riconvertito in spazio polifunzionale e discoteca: il suo progetto imprenditoriale però si è scontrato con le difficoltà della pandemia. La società Mq servizi Selected Real Estate ha messo in vendita l’unità commerciale di 1600 metri quadri alla cifra di 3 milioni di euro. Mistero sulla destinazione d’uso.

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