Dal furto di una bicicletta a quello di un cellulare; dal pecol furgone rubato. La follia di Vasco Dall’Osto, 25 anni, detenuto del carcere di Bollate che lunedì si trovava in permesso di lavoro a San Giuliano, è tutta concengiovane ha seminato il panico in via della Vittoria, a Sesto Ulteriano, prima di lanciarsi a tutta velocità verso via Lario e investire un anziano ciclista, il 78enne Renato Borsotti, travolto e ucciso all’ingresso della cava Tecchione, nella frazione di Civesio.
Sono le 16.15 quando Dall’Osto, in evidente stato di alterazione psico-fisica, ruba la bicicletta di un’anziana cliente del bar Telly’s, lo stesso locale dove all’ora di pranzo aveva mangiato un boccone e acquistato diverse bottiglie di birra. La donna, una 78enne, cerca di farsi restituire il maltolto, ma viene minacciata anche con allusioni volgari. Alle 16.20 il gestore della trattoria Da Michele sente del trambusto ed esce in strada per capire cosa stia accadendo, ma il 25enne lo minaccia e gli intima di rientrare subito nel locale.
Dall’Osto raggiunge quindi l’autofficina Carnevali, dove intende procurarsi dei cavi elettrici per far ripartire il furgone della cooperativa per la quale lavora, scarico di batteria. Si fa prestare il kit per il riavvio del motore e sparisce. Passano pochi minuti e il giovane torna nel car service, infastidito per non essere riuscito, a suo dire, a rimettere in moto il veicolo. Nel tragitto intercetta un passante e lo rapina del cellulare, prendendolo per il collo. Poi inizia a picchiare il titolare dell’autofficina, un 66enne in sedia a rotelle, e il figlio 35enne, intervenuto in difesa del padre. Solo l’arrivo del collega di Dall’Osto riesce a porre fine al pestaggio.
A quel punto il 25enne s’impossessa del furgone e si dirige verso via Lario. Qui, poco prima delle 17, travolge Borsotti, trascinandolo per 20 metri all’interno della cava. Poi abbandona il veicolo e si tuffa nel laghetto per cercare (invano) di scappare. Una sequenza da brivido.
A.Z.