Contagi e mezzi pubblici: caccia al legame

L’Agenzia del Trasporto Locale si è rivolta all’Università Statale: "Così sapremo quali regole adottare"

Persone sui mezzi pubblici

Persone sui mezzi pubblici

Milano, 17 novembre 2020 - In che misura l’uso dei mezzi pubblici ha favorito, tra settembre e ottobre del 2020, il diffondersi del Coronavirus tra gli studenti? È questa la domanda alla quale dovrà rispondere lo studio che l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia intende affidare al Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università Statale di Milano. L’accordo di ricerca tra l’Agenzia e l’ateneo è in questi giorni in via di definizione e dietro alla volontà di dare una risposta alla domanda di cui sopra c’è una necessità concreta, del tutto pratica: capire quali regole bisogna dare al trasporto pubblico locale, ed in particolare al trasporto scolastico, una volta finito il lockdown, una volta che Milano e le province di competenza dell’Agenzia saranno uscite da quella zona rossa che oggi accomuna tutta la Lombardia. Capire per evitare di ripetere quanto appena accaduto: la riapertura delle scuole a settembre, l’aumento progressivo e costante delle classi costrette all’isolamento e, infine, il ritorno alla didattica a distanza e la riduzione della capienza massima consentita su autobus, tram e treni dall’80 al 50%

«Il nostro obiettivo – spiega Daniele Barbone, presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale – è avere un set di dati il più possibile ragionati e il più possibile scientifici che ci consenta di riorganizzare il trasporto pubblico nel modo più sicuro possibile, adottando le contromisure più utili ed efficaci per prevenire e scongiurare il diffondersi del virus, misure che possano andare oltre la scelta di questa o quella percentuale di riempimento massimo consentito. In particolare – aggiunge Barbone – vogliamo focalizzarci sugli studenti e sulle condizioni del trasporto scolastico così da farci trovare pronti per la ripartenza delle lezioni in presenza. Vogliamo ripartire col piede giusto, evitare situazioni già viste, evitare che attorno alla percentuale del 50% si crei nuovamente il dibattito che ha tenuto banco quando la percentuale era dell’80. Per far questo trasmetteremo all’Università Statale i dati, tutti rigorosamente anonimi, che l’Agenzia ha raccolto tra settembre e ottobre e relativi agli spostamenti degli studenti, al numero di positivi riscontrato tra gli studenti, alle zone dove sono state riscontrate queste positività in modo da capire quali siano le eventuali correlazioni e quali misure sia utile adottare». 

Un elemento che non sarà trascurato è la percezione del rischio da parte dei pendolari e dei cittadini più in generale: «Questo studio, nelle nostre intenzioni, sarà utile anche per restituire alla collettività un quadro decisamente più chiaro sulla relazione tra trasporto pubblico e diffusione del virus in modo che possa essere più chiara anche l’utilità e l’efficacia delle misure che saranno decise». Detto in maniera più semplice: si tratta di razionalizzare la paura oggi associata all’utilizzo dei mezzi pubblici. Al momento non esistono studi simili a quello in via di definizione tra l’Agenzia e l’ateneo milanese. Quanto alla durata della ricerca, Barbone spiega: «Compete esclusivamente all’ateneo stabilire quali possano essere le tempistiche, ma credo che potremo avere informazioni utili già per l’inizio del 2021». Del resto, è plausibile pensare che prima di allora difficilmente nelle scuole si tornerà alle lezioni in presenza.

Nel frattempo il tema del trasporto pubblico locale, e in particolare di come conciliare la possibilità di spostamento con la tutela della salute, ha tenuto banco anche ieri. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, è tornato a chiedere al Governo di attivarsi per approdare ad uno scaglionamento degli orari delle scuole, degli uffici pubblici e delle attività lavorative, misura che avrebbe, per il governatore lombardo, la capacità di minimizzare il rischio che si creino affollamenti a bordo di autobus, tram e treni: «Sono assolutamente convinto, e lo avevo chiesto già dallo scorso maggio, che bisogna procedere a uno scaglionamento degli orari perché non ci sono alternative per avere servizi pubblici di trasporto messi nelle condizioni di mantenere il distanziamento, soprattutto nelle metropolitane e sui bus delle città». Una richiesta ribadita ieri pomeriggio dal governatore lombardo a Salvatore Margiotta, sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso di una diretta Facebook organizzata dal Corriere della Sera.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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