
"Così porteremo i medici nei villaggi remoti in India"
"Spesso si perde di vista il perché si sta facendo qualcosa: questa esperienza mi ha invece fatto capire che la ricerca, anche in ambito economico, può migliorare delle vite". Virginia Manzo ha 22 anni, studia Economic and Social Sciences ed è tra i pionieri del programma di Leap, il laboratorio per le politiche anti-povertà di Bocconi.
Come si è avvicinata a questo percorso?
"Il mio corso di studi è molto proiettato verso l’ambito della ricerca economica, sia accademica sia nel settore della consulenza. Dà strumenti quantitativi ma anche una visione di fondo. Sono venuta a conoscenza del Leap tramite una professoressa, Erika Deserranno, e ho presentato la mia candidatura. Sono stata presa e per tre mesi ho lavorato con lei. Mi sono trovata benissimo, al punto che una volta terminato lo stage mi ha assunto come collaboratrice".
Cosa è stato determinante?
"È stato il mio primo vero approccio alla ricerca in ambito accademico. Ho potuto capire come si sviluppa un progetto, mi sono concentrata in particolare sulla stesura di richieste di fondi, sull’approvazione etica e sull’analisi di dati. Ho scritto anche un mini-report con le mie colleghe e revisionato paper prima della pubblicazione. Credo sia utile anche per capire che strada intraprendere dopo gli studi".
Quali progetti ha curato?
"Il primo è un progetto di demand science: l’obiettivo è sviluppare un’applicazione per mettere in contatto persone che abitano in villaggi remoti dell’India con i medici, fornendo visite immediate anche tramite cellulare. Il secondo è finalizzato a monitorare gli spostamenti dei medici per riportare la qualità dei servizi".
Cosa si farà dopo la laurea?
"Mi piacerebbe unire i miei interessi, l’ambito psicologico e lo sviluppo economico: si stanno muovendo i primi passi in questo intersettore. Non escludo un dottorato di ricerca all’estero sia in Europa che in America".
Si.Ba.