È il quarantaduesimo sabato consecutivo di protesta contro la guerra a Gaza. Ancora una volta, le associazioni palestinesi hanno organizzato un presidio in piazza San Babila, a cui hanno partecipato circa 500 persone. Poco prima, aveva attuato anche un boicottaggio simbolico del McDonald’s in via Santa Radegonda a due passi da piazza Duomo.
Da diverso tempo, infatti, molti Paesi arabi criticano la multinazionale di fast food accusandola di avere posizioni filo-israeliane e presunti legami finanziari con Israele. Nonostante il Ceo di McDonald's, Chris Kempczinski, abbia respinto le accuse mosse dagli attivisti, i boicottaggi sono aumentati quando, lo scorso ottobre, è uscita la notizia che McDonald’s Israel stava fornendo pasti gratuiti alle forze israeliane.
I partecipanti hanno rivendicato, tra l'altro, il “diritto all’esistenza e alla resistenza, il ritorno dei profughi a Gaza e la libera autodeterminazione”. “La pianificazione del genocidio palestinese per l'esproprio della terra per l’insediamento di coloni di religione ebraica provenienti da ogni parte del mondo – sostengono – viaggia di pari passo al progetto di ‘guerra totale’ fino alla teorica vittoria del governo sionista del criminale Netanyahu e purtroppo di una grande parte della società israeliana”.
"Ancora una volta i milanesi e tutto il centro città, sono ostaggio di questi soggetti”, ha commentato il deputato di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato, che ha accusato i manifestanti di “bloccare la circolazione, disturbare i turisti, creare disagi ai commercianti in giornate di forte shopping e inveire contro Israele e il governo Meloni. Dal Comune di Milano non è mai arrivata alcuna condanna, preferiscono rimanere muti”.