"Cresciuto senza papà per un incidente, ora insegno a tutti la guidare sicuri"

Milano, la storia di Salvatore Ambrosino: dalla prima autoscuola ai corsi gratuiti per non rischiare la vita

Salvatore Ambrosino

Salvatore Ambrosino

Milano - La sicurezza stradale, nel nome del padre. Salvatore Ambrosino aveva soltanto un anno quando suo papà è morto. Lo scopre alla fine dell’asilo. Un terribile incidente per colpa del sorpasso azzardato di un altro automobilista. Imprudenza, incoscienza, distrazione. "Sono stato tormentato da sempre da quel pensiero. Di mio padre mi restano delle foto e il ricordo delle persone che lo hanno conosciuto", racconta Salvatore. Quando ha dovuto decidere cosa fare da grande "la prima cosa che ho pensato è stata quella di voler insegnare alla gente a guidare con la testa sulle spalle e con le abilità necessarie ad affrontare gli imprevisti". Perché "il 90% della responsabilità degli incidenti stradali è colpa del conducente". Perché "oggi i ragazzi prendono la patente, ma non imparano a guidare". Perché "La distrazione alla guida e l’alta velocità continuano ad essere tra le cause maggiori di incidenti". Insomma, "basta parole".

Così "ho aperto la mia prima autoscuola, anche se in mente avevo altro, volevo che il mio impegno per insegnare la sicurezza sulle strade arrivasse ovunque". Il risultato è stato creare una rete di autoscuole in franchising - "Guida e Vai", con base a Rozzano e 600 associate in tutta Italia - che oggi punta a rivoluzionare il ‘modo di prendere la patente’ prevedendo un corso di guida sicura obbligatorio a ogni iscritto. Senza caricare un centesimo in più rispetto al normale costo per teoria, pratica ed esame, che oggi varia tra i mille e i 1.500 euro, mentre un corso base di guida sicura vale non meno di 250-300 euro. Quando tutti gli istruttori saranno formati si potrà partire, il prossimo mese, dalla Lombardia.

"Oggi posso realizzare il sogno di cambiare la rotta, lo devo a mio padre e a tutte le madri, i papà, figli, sorelle, nipoti che hanno perso la vita sulle nostre strade", l’emozione di Salvatore, amministratore delegato di "Guida e Vai". "Se tutti crediamo nel valore della sicurezza, e non solo a parole, quante vittime della strada sono ancora necessarie prima di comprendere quanto sia importante investire in una formazione completa dei guidatori di domani? - la provocazione di Ambrosino -. Vivere l’esperienza diretta, seppur simulata, è l’unico modo per far acquisire ai giovani allievi una vera consapevolezza sui rischi della strada. Lo scopo è contribuire ad alzare la loro soglia di attenzione e ridurre il numero di incidenti che, oggi, nel nostro Paese, continuano a essere troppi. E con un costo sociale di oltre 11 miliardi e mezzo in un anno". Eppure "non c’è ancora una cultura che viaggia in questa direzione, ma non dobbiamo chiederlo ai ragazzi se vogliono fare un corso di guida sicura, dobbiamo farglielo trovare già nel pacchetto".

Per l’autoscuola ha un costo, certo, ma "chi vive in modo consapevole la strada riuscirà un domani a cambiare le regole del mercato". "Oggi tutti parlano di sicurezza, ma si aspetta sempre che lo faccia lo Stato. Invece – il monito di Salvatore -, cominciamo noi a dare il buon esempio, con la speranza che anche il Governo capisca quanto importante sia, in termini sanitari, sociali ed economici, che nell’hardware mentale degli automobilisti siano salvati certi comportamenti. Il nostro ritorno sull’investimento? Anche solo un incidente in meno".

 

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