Coronavirus, musei aperti a Milano: Governo favorevole

Franceschini sposa l’appello del sindaco, ma prende tempo. Sala e Salvini postano il video Milano non si ferma

Franceschini con Sala

Franceschini con Sala

Milano, 28 febbraio 2020 - Riaprire i musei come segnale di ripresa della normalità in tempi di coronavirus? Il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini accoglie l’appello lanciato mercoledì dal sindaco Giuseppe Sala ("Ripartiamo dalla cultura, riapriamo qualcosa. Possiamo cominciare dai musei o da altro, ma la cultura è vita"), ma rimanda la decisione definitiva a un confronto con le autorità sanitarie. "Le parole di Sala sono giuste e condivisibili. Riaprire i luoghi della cultura è un primo segnale di ripresa e di uscita dalla crisi. Lo verificheremo", commenta da Napoli Franceschini, che subito dopo aggiunge: "Naturalmente non è una decisione che spetta a me o al sindaco di Milano, ma va discussa con le autorità sanitarie. Lo faremo".

Il sindaco spera che la verifica e la decisione sulla riapertura, almeno parziale, dei musei avvengano in tempi brevi, perché l’obiettivo del Comune è lanciare un messaggio chiaro ai milanesi, ai turisti e alla comunità internazionale, "Milano non si ferma", un hastag lanciato per prima dall’associazione Milano Città Stato. Non a caso il primo cittadino ieri ha postato sul suo profilo Facebook un video intitolato proprio così, "Milano non si ferma", uno nuovo spot ideato dall’agenzia Brainpull per conto di oltre 100 brand della ristorazione italiana e milanese, tra cui Panino Giusto, Cioccolati Italiani, Glovo, Signorvino, Spontini e altri. Il video vede come assoluta protagonista proprio Milano e incita ad affrontare l’emergenza coronavirus senza farsi dominare dalla paura. Il testo dello spot, che mostra vari scorci del capoluogo lombardo, recita: "Ogni giorno facciamo miracoli, ogni giorno abbiamo ritmi impensabili, ogni giorno portiamo a casa risultati importanti perché ogni giorno non abbiamo paura". Il video ha avuto subito una diffusione virale, stavolta nel senso buono del termine. È stato postato sui suoi social network anche dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha declinato l’hastag #Milanononsiferma in chiave nazionale. E ieri pomeriggio il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha partecipato a un aperitivo organizzato dai giovani dem sui Navigli, un’iniziativa ribattezzata anch’essa "Milano non si ferma" finita nel mirino dell’assessore regionale al Bilancio, il leghista Davide Caparini: "Chi oggi si dedica a Spritz e tramezzini sui Navigli può ringraziare i medici e gli infermieri della sanità lodigiana che hanno fatto da diga per Milano"

Anche sulla riapertura dei musei, però, l’asse non è bipartisan. Dal fronte della maggioranza di centrosinistra in Comune, infatti, il capogruppo del Pd Filippo Barberis sottolinea che "certamente la riapertura dei musei può essere un primo segnale di quella adeguatezza nelle misure di cautela che deve essere riconquistata dopo una drammatizzazione che è stata fatta sia sul fronte mediatico che politico, negli ultimi giorni". L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera (FI), invece, lancia una stoccatina al sindaco: "Ma Sala non aveva detto che le ordinanze si applicano, non si commentano? Le sue parole sui musei sono un momento di stanchezza". Il sindaco di Firenze Dario Nardella, intanto, nota che il rinvio del Salone del Mobile al 16-21 giugno ha fatto coincidere la manifestazione milanese con le sfilate di Pitti Uomo in programma nel capoluogo toscano negli stessi giorni e propone a Sala "un gemellaggio Salone del Mobile-Pitti Uomo".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro