Coronavirus, Sos dei tassisti: aiuti economici e giù le tasse

Associazioni di categoria e centrali radio scrivono a Prefettura, Comune e Regione: dieci punti per superare "il blocco dell’attività"

Tassisti con la mascherina

Tassisti con la mascherina

Milano, 8 marzo 2020 -  Abrogazione del costo previdenziale per l’anno in corso. Sospensione dei contributi Irpef/Ires per il 2020, con posticipo a saldo nel giugno 2021. Proroga di almeno dodici mesi per finanziamenti e mutui che riguardano l’acquisto della licenza o di beni strumentali. Niente pagamento della tassa di proprietà sui veicoli, fondi per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale e stop al paventato rafforzamento del servizio a Milano, a cominciare dall’incremento delle licenze chiesto da Palazzo Marino. Sono alcune delle dieci richieste che i rappresentanti di sindacati, associazioni di categoria e radiotaxi hanno messo in fila in una lettera inviata a Prefettura, Regione Lombardia e Comune per lanciare l’allarme sul calo degli introiti legato all’emergenza Covid-19: "Chiediamo di attivare tutte le procedure possibili per predisporre aiuti economici immediati e in prospettiva, nonché defiscalizzazioni programmate, al fine di superare questo grave blocco dell’attività". Sì, perché di blocco si tratta, stando ai numeri degli ultimi giorni: "In periodi normali – fa sapere Vincenzo “Gegè“ Mazza, direttore del radiotaxi 6969 – riceviamo circa 15mila chiamate sulle 24 ore, di cui 6mila al mattino, 6mila al pomeriggio e 3mila tra sera e notte. Ora siamo a poco più di 3mila, con una riduzione dell’85%, e lo stesso discorso vale per le prenotazioni: è tutto fermo".

Una situazione che Mazza non esita a definire "senza precedenti: né dopo l’11 settembre né durante altre emergenze sanitarie come la Sars avevamo riscontrato dati simili, forse bisogna tornare indietro di 50 anni ai tempi dell’austerity per fare un paragone". La stragrande maggioranza dei conducenti riesce a racimolare solo poche decine di euro al giorno: "La media attuale è di due ore-due ore e mezza fermi al posteggio ad aspettare che arrivi un cliente", continua Mazza. E del resto basta andare in giro per notare file di auto bianche ai parcheggi, ben oltre le strisce gialle che ne delimitano il perimetro. Poi c’è il fronte sanitario, vale a dire le precauzioni da adottare per una categoria molto più esposta di altre al rischio di contagio per via del contatto diretto con i passeggeri: "Finora nessuno ci ha spiegato bene come dobbiamo comportarci – ribadisce Silla Mattiazzi di Uiltrasporti –. Per questo, tra le richieste al Comune abbiamo inserito anche quella di prevedere un contributo extra per la sanificazione dell’intera flotta".

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