GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Atm Milano, controllore aggredita in metrò: "Mi ha detto che torna, ma con un coltello"

Picchiata e minacciata nella stazione Loreto. Ira dei sindacati: due aggressioni a settimana

Metropolitana, salto del tornello

Metropolitana, salto del tornello

Milano -  Sono due gli aspetti che rendono ancora più odiosa e grave l’aggressione avvenuta ieri al mezzanino della stazione Loreto della M1. II primo è che la dipendente Atm è stata aggredita in quanto donna. Il suo diritto e dovere di svolgere al meglio la propria professione di agente di stazione è stato calpestato perché si tratta di una lavoratrice. Il secondo è che l’aggressore le ha promesso che tornerà, ma con un coltello stavolta. L’ha minacciata di morte. A riferire ai colleghi l’uno e l’altro aspetto sono stati gli addetti alla security Atm intervenuti ieri mattina e la stessa agente di stazione. "Mi ha detto che una donna non deve permettersi di dare ordini": da qui i due pugni in faccia. "Mi ha detto che sono stata fortunata perché non aveva con sé il coltello, ma che torna, col coltello, per uccidermi".

Ora: è chiaro – anzi, si spera – che queste possano essere state parole non destinate ad aver alcun seguito. Ma, immedesimandosi per nell’agente di stazione, chi riuscirebbe a tornare a fare il proprio lavoro con serenità, intervenendo di fronte a chi pretende di viaggiare impunemente senza biglietto? Quale forza occorrerà per superare la paura e la prevaricazione subita? Sembrano domandine da tema scolastico: sono, invece, domande che di scolastico ormai hanno ben poco. Le aggressioni ai dipendenti Atm sono all’ordine del giorno e le stesse organizzazioni sindacali ormai non fanno più mistero della propria insofferenza verso certe statistiche che non rappresentano il fenomeno nella sua dimensione ma finiscono per sottostimarlo. Il riferimento è alle statistiche ufficiali.

Il sindacato Orsa, nella nota diramata ieri, ricorda quanto avvenuto durante il vertice in Prefettura del 6 luglio scorso: "Le istituzioni hanno spulciato dati certificati, a loro dire, dai quali non risulta un aumento delle aggressioni". "Ebbene – obietta l’Orsa – non possiamo che contraddire: dal 20 luglio ad oggi possiamo asserire che sono accadute in media due aggressioni a settimana". In riferimento all’aggressione di ieri, l’Orsa invita poi le forze dell’ordine ad interventi più celeri: "La segnalazione è partita alle 6.40 dalla centrale operativa, l’aggressore è stato monitorato attraverso la videosorveglianza interna ed ha fatto perdere le proprie tracce alle 7.33 alla fermata di Piola". Tradotto: il tempo per individuarlo c’è stato. Ecco, ancora, le note della Filt-Cgil e della Uiltrasporti, concordi nell’affermare che "il fenomeno è molto più ampio di quanto dicano le statistiche ufficiali, che prendono in considerazione solo i casi della massima gravità".

Si tratta di una richiesta di attenzione da parte di un mondo che non ne può più di veder declinato un problema complesso in un probelma impossibile da gestire e derubricato il diritto alla dignità del lavoro in microcriminalità, un concetto – questo sì – scolastico. Il riferimento – lo diciamo noi – è alle statistiche di Prefettura e Questura o di Atm che, però, ha come business il trasporto pubblico e non l’ordine pubblico. Ora i sindacati si aspettano una riconvocazione del tavolo in Prefettura e il varo di qualche contromisura. Pasquale Ferri, coordinatore dell’Orsa, a maggior ragione dopo le minacce subite ieri dall’agente di stazione ieri, insiste sulla necessità di "oscurare i vetri delle cabine dei mezzanini, come avvenuto già sulla M3, proprio per evitare che gli operatori siano riconoscibili da chi medita vendette". Angelo Piccirillo, segretario Filt-Cgil, tra le altre proposte, sottolinea nuovamente la necessità di "una campagna di comunicazione, nelle stazioni e sui mezzi, che affermi il diritto dei dipendenti Atm a lavorare senza temere di finire all’ospedale": l’educazione civica serve anche dopo la scuola.

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