Contagi moltiplicati nella Rsa risparmiata dalla prima ondata

Alla San Remigio gli ospiti positivi al Covid sono già 33. L’ipotesi del sindaco: "Qualche. operatore ha portato il virus"

di Paolo Mattelli

Strage di contagi alla Rsa San Remigio. Risparmiata dal virus la scorsa primavera grazie a un apido isolamento dei circa 60 anziani, la nuova ondata ha avuto la meglio alzando il numero dei positivi a oltre la metà degli ospiti. L’escalation, che ha spiazzato anche il primo cittadino Susanna Biondi, è avvenuta nel giro di qualche settimana. Da struttura Covid free la San Remigio è passata ad una situazione molto critica. "Sono 33 gli ospiti attualmente positivi – conferma il sindaco – e purtroppo abbiamo registrato anche un decesso. Non tutti i contagiati sono gravi, alcuni presentano solo lievi forme d’infezione mentre altri hanno evidenziato una situazione più complessa". Già da una ventina di giorni la struttura di via Alfredo aveva chiuso i cancelli ai visitatori ma questo sembra non essere stato sufficiente.

Una chiave di lettura di quanto accaduto in questi giorni tenta di darla proprio Biondi: "L’epidemia della scorsa primavera – spiega – era stata meno aggressiva interessando a livello locale un numero di persone relativamente basso (circa 50). La seconda ondata iniziata a ottobre ha aumentato di cinque volte in numero dei contagiati di giugno, vuole dire che in paese molte più persone sono portatrici del virus. Non è quindi escluso il suo “ingresso“ attraverso il personale che frequenta la struttura". I numeri parlano di una maggiore e più rapida diffusione del contagio, che questa volta investe interi nuclei familiari compresi zii e nonni. L’appello del sindaco è quasi un’invocazione: "Stiamo attenti, evitiamo di spostarci quando non è indispensabile. Altrimenti rischiamo di trovarci con un disastro a gennaio".

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