MARIO CONSANI
Cronaca

L’audace colpo degli uomini d’oro: alla fine nessuno è colpevole

Assolti i basisti della banda che ha fatto razzie milionarie nelle ville dei vip londinesi. Il quartier generale a Milano

Tamara e Bernie Ecclestone

Tamara e Bernie Ecclestone

Milano, 6 gennaio 2021 - Madre e figlio non colpevoli. È con un colpo di scena che si è chiuso davanti a un tribunale inglese il primo processo per il furto da 50 milioni di sterline nella villa della modella Tamara Ecclestone nel cuore di Londra. Alla sbarra c’erano i romeni Maria Mester, 48 anni, e suo figlio Emil Savastru, 30, accusati di essere i basisti del colpo del secolo messo a segno - secondo gli inquirenti britannici - da una banda di quattro uomini tutti italiani o transitati dal nostro paese. Mester, che a Milano lavorava come donna delle pulizie, fu la prima a finire in manette un anno fa, tornata nella capitale inglese dopo aver pubblicato su Facebook un selfie con addosso due orecchini appartenuti alla Ecclestone, ricchissima erede del boss della Formula Uno . Il figlio Emil era a sua volta accusato di aver affittato, tramite Airbnb, l’appartamento nel quale la banda di ladri soggiornò durante quei dieci giorni, nella prima metà di dicembre 2019, durante i quali svuotarono non solo la cassaforte delll’ereditiera ma anche le ville dell’allenatore del Chelsea Frankie Lampard e del defunto magnate thailandese già proprietario di un altro team calcistico, il Leicester.

Davanti alla giuria della Isleworth Crown Court che l’ha poi assolta, Mester in lacrime ha spiegato di essersi recata a Londra insieme a uno dei presunti ladri solo nella veste di “escort“ accettando l’offerta di quella persona che la trattava in modo molto gentile e che per una settimana le aveva promesso 6 mila euro. In quel modo, fra l’altro, avrebbe anche potuto vedere il figlio Emil, che tornava nella capitale inglese per qualche giorno prima di ripartire per il Giappone dove si era trasferito. Maria aveva presentato al figlio il cliente e tre suoi amici. Un anno fa Savastru finì in cella subito dopo la madre, mentre stava per prendere un aereo diretto a Tokyo, anche perché trovato in possesso di un orologio e di una borsa risultati che appartenevano al bottino dei tre colpi messi a segno a Kensington, nel cuore di Londra. Il giovane si era difeso sostenendo di aver trovato gli oggetti nell’appartamento che aveva affittato per gli amici di sua madre, e di averli presi pensando che proprio loro li avessero dimenticati lì. Per entrambi la pubblica aveva chiesto la condanna, così come per altri due romeni alla sbarra, anche loro vecchi amici di Mester, l’ex allenatore sportivo Sorin Marcovici, 53 anni, e il portiere d’albergo Alexandru Stan, 49. Nel carcere inglese, in attesa di essere processati, restano per ora i due italiani già estradati Alessandro Donati e Alessandro Maltese, entrambi accusati di associazione a delinquere e furto aggravato insieme al terzo italiano di origine sinti Jovan Jovanovic, 23 anni, attualmente in cella in Italia per una maxi-truffa messa a segno a Roma, e Daniel Vukovic (ammesso che sia il suo vero nome), cittadinanza croata ma frequentazioni milanesi, l’unico del gruppo che sembra essere svanito nel nulla proprio come il tesoro di denaro e gioielli da 60 milioni di euro sottratto con abilità insospettabile in tre controllatissime ville nel cuore della City.  

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