Chiusura di Mediazione linguistica Gli studenti: "Ci sono altre soluzioni"

Migration

Blitz di alcuni studenti della Statale davanti la sede di Mediazione linguistica dopo lo stop imposto dall’ateneo alle iscrizioni per un anno. "Mediazione non si chiude ci sono altre soluzioni", si leggeva sullo striscione che rilanciava il presidio che si svolgerà oggi all’esterno di Festa del Perdono per chiedere all’università di tornare sulla sua scelta. In giornata, infatti, sarà votata definitivamente in Consiglio di amministrazione la chiusura del corso.

"Anche a seguito del proficuo confronto con studenti e studentesse, torniamo a ribadire che per risolvere il problema degli spazi la risposta non può essere la chiusura di un corso importantissimo per la nostra città e la nostra Regione", ha spiegato Filippo Iselli, membro del senato accademico. La scorsa settimana, una delegazione di Studenti Indipendenti Statale ha avuto un incontro con regione Lombardia che "ha espresso la volontà di mettere a disposizione degli spazi da destinare al corso di Mediazione in accordo con l’università, mostrando la fattibilità delle nostre richieste", ha aggiunto Iselli. Una situazione di disagio che non è nuova per gli studenti della facoltà: "Questa facoltà ripresenta gli stessi problemi da una decina di anni e le istituzioni non hanno mai fatto interventi tempestivi e strutturali per risolverli - ha rimarcato Matilda D’Urzo, membro dell’assemblea di Studenti Indipendenti -. È impensabile e profondamente problematico decidere di chiudere una facoltà intera per la non presa di posizione da parte della governance". A supporto del presidio, anche alcuni studenti e studentesse delle scuole superiori milanesi.

Federico Dedori

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro