Il centrodestra ha deciso: a sfidare Sala a Milano sarà il pediatra Luca Bernardo

Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano

Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano

Milano - Sala ha finalmente uno sfidante per la prossima corsa a sindaco .Il direttore della Casa Pediatrica Fatebenefratelli-Sacco Luca Bernardo è il candidato ufficiale per il centrodestra in vista delle comunali d’autunno a Milano. La riserva è stata sciolta durante il vertice di coalizione tenutosi a Roma nel pomeriggio. Negli uffici della Lega della Camera erano riuniti Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, con loro i rappresentanti dei partiti centristi.

Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano
Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano

Per Bernardo, battere il sindaco Beppe Sala è possibile “Io corro per vincere”, aveva detto nei giorni scorsi. Bernardo, 54 anni il 3 agosto, è responsabile della Casa Pediatrica del Fatebenefratelli e direttore del dipartimento della medicina dell’infanzia e adolescenza dello stesso ospedale. Nei giorni scorsi ha firmato per i referendum (“una battaglia civile, giusto dire sì”): “La città ha speso il mio nome per quello che ho fatto in questi anni nell’ambito della sanità e soprattutto del sociale. Ciò mi ha inorgoglito. Milano mi ha dato tanto, ora voglio restituire”.

 “Loro’’ sono i partiti del centrodestra. “Salvini? Ci siamo sentiti l’altro giorno. È una persona amabilissima. Una volta venne anche a visitare il mio reparto al Buzzi. La mia disponibilità alla candidatura c’è ma non c’è alcuna sicurezza”. “Candidato civico con l’appoggio del centrodestra”, si definisce il pediatra pronto a scegliere la politica. “Quale partito ho votato in passato? Nell’area centrodestra, ma in cabina elettorale e quindi è un segreto”. Risposta diplomatica. Ed è all’insegna del fair play il giudizio di Bernardo sul sindaco targato centrosinistra: “Sala è stato un bravo sindaco, è una brava persona, l’ho conosciuto. Ha visto il mio reparto. Abbiamo probabilmente idee diverse su qualche cosa, anzi forse su qualcosa di più. Cosa ho di diverso da Sala? Io faccio il medico e il sociale lo vivo sulle mie mani. Forse questa è una piccola differenza tra noi. Per adesso lo ritengo un gran signore”.

Non solo. “Se avrò il piacere di correre, sappiate che la campagna elettorale per me deve essere non gridata, ma di ascolto e di rispetto reciproco. Dobbiamo spiegare alle persone cosa vogliamo fare, non cosa dobbiamo gridare”. Il medico, poi, racconta della sua vita degli ultimi mesi, dedicata alla lotta contro “il nemico invisibile che è stato il Covid. Io ho vissuto questa emergenza, per un mese e mezzo ho dormito in ospedale con i miei collaboratori. Abbiamo lavorato per salvare tante persone. Ora dobbiamo riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro. Milano è una capitale economica, non solo in Italia, ma in Europa. Speriamo che i turisti stranieri tornino nella nostra città. Milano è una città globalizzata con un’anima”.

Il pediatra non sembra troppo preoccupato dal tempo perso dal centrodestra e dalla campagna elettorale molto corta, considerando anche che da qui al voto, tra fine settembre e inizio ottobre, c’è di mezzo agosto: “Io faccio anche il terapista intensivo alla Macedonio Melloni, quindi per me l’emergenza urgenza vuol dire correre veloce. Un progetto per migliorare Milano? La città ha bisogno di un rilancio non solo dal punto di vista economico, ma sociale. Le persone hanno voglia di essere operose e di uscire dall’emergenza”. Un nodo politico delicato e ancora da sciogliere riguarda l’ipotesi di Gabriele Albertini come candidato vicesindaco. Bernardo lo sa e lascia tutte le opzioni aperte.

 “Ho incontrato Albertini. Gabriele è una persona stupenda, abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Può dare ancora tanto in politica, perché ha una grande esperienza. Può aiutare chi sarà il sindaco, se sarà di centrodestra. Ma credo che questa scelta non dipenda da me ma dai partiti della coalizione”. Le ultime due curiosità? La prima: Bernardo non è tifoso, “ma mia moglie è juventina, mia figlia milanista, i miei genitori interisti”. La seconda: Bernardo si candidò alle Comunali nella lista Moratti nel 2006, prese 200 voti e non venne eletto.

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