
Il web designer di 49 anni ha perso (e ritrovato) il cellulare alla stazione Loreto
Milano – Succede più volte di quanto si immagini: veder scivolare il proprio cellulare nel “buco nero“ oltre la linea gialla della banchina del metrò dopo una spinta o per una disattenzione. E osservarlo impotenti . Ma capita di perdere di tutto, come auricolari e altri oggetti tecnologici o ombrelli. Allora scatta la segnalazione agli operatori di stazione, implorando il recupero e sperando che si riesca a intervenire prima dell’arrivo del treno (mai optare per il fai-da-te). Una corsa contro il tempo. Questo comporta l’interruzione della circolazione delle linee del metrò.
Ma i motivi delle interruzioni sono i più disparati: al recupero di oggetti si aggiungono passeggiate non autorizzate nelle gallerie che a volte vengono anche prese per toilette. E poi fughe improvvise nei tunnel, attraversamenti pericolosissimi sulle rotaie e cagnolini scappati ai padroni. Nell’elenco figurano anche i suicidi, in minima parte (una decina). Quante sono le interruzioni? Duecento dall’inizio dell’anno. Vuol dire in media più di una al giorno. Nella maggior parte dei casi durano pochi minuti, il tempo necessario agli agenti di stazione per raccogliere gli oggetti caduti dopo le richieste dei proprietari o comunque per riportare la situazione alla normalità, talvolta affiancando le forze dell’ordine.
A volte, di minuti ne servono di più. L’addetto o i colleghi della sala operativa tolgono tensione sia nel caso della segnalazione di oggetti sui binari sia se individuano sui monitor una persona in un punto vietato ai viaggiatori. E c’è differenza tra una linea e l’altra: sulla rossa (M1) in caso di distacco di corrente si blocca tutta la linea, perché l’alimentazione è a terra. Ed è la linea con il primato di interruzioni. Su M2 ed M3, invece, l’alimentazione aerea consente il blocco nella singola stazione interessata. In M5 e M4 invece non c’è rischio perché le barriere protettive sulla banchina impediscono l’accesso ai tunnel e la caduta di oggetti.
Una volta tolta la tensione, il personale Atm provvede a informare i viaggiatori attraverso annunci e sui canali social in tempo reale della momentanea interruzione e della successiva ripresa. Nei giorni scorsi , il web designer Fabrizio, quarantanovenne, ha perso il suo cellulare alla stazione di Loreto della linea verde, scivolato nella fessura tra la banchina e il treno, che nel suo caso era già arrivato. Lo ha poi avvistato e non sperava di riaverlo funzionante. "Ma con mia grande sorpresa era intatto, perché è rimasto rasente al muro e la metro non lo ha schiacciato". Come ha fatto a perderlo?
"Stavo telefonando. Una volta che il treno si è fermato, ho urtato la porta con il braccio e il cellulare è caduto. Allora sono andato al “gabbiotto“ Atm a chiedere aiuto. Subito gli addetti sono scesi e hanno recuperato il cellulare con una lunga pinza. Mai prendere iniziative perché si rischia di rimanere folgorati". Nel caso di intrusioni, poi, spesso scatta la denuncia di interruzione di pubblico servizio. È successo una settimana fa: un uomo, marocchino di 40 anni irregolare sul territorio e senza fissa dimora, ha passeggiato lungo la galleria tra Duomo e Turati. La linea è rimasta interrotta per 40 minuti e l’intruso, una volta bloccato, è stato denunciato dai carabinieri.
Lo stesso giorno i militari sono intervenuti a Molino Dorino (metro rossa), denunciando per minaccia aggravata due egiziani di 23 e 22 anni senza fissa dimora e con precedenti di polizia per aver esploso dei colpi a salve verso passanti con una pistola soft-air, sequestrata. Altri casi che si aggiungono alla lista.