"Caso camici", archiviata indagine sul governatore lombardo Fontana e i soldi in Svizzera

"Non ci sono elementi sufficienti" a sostenere l'accusa. Nessuna risposta dagli elvetici, ma per le indagini si trattava di patrimonio di famiglia

Il governatore lombardo Attilio Fontana

Il governatore lombardo Attilio Fontana

Milano, 22 febbraio 2022 - Non ci sono elementi sufficienti per sostenere l'accusa, per questo il gip di Milano Natalia Imarisio archivia il caso del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, indagato - all'interno del cosiddetto "caso camici" - per autoriciclaggio e falso nella 'voluntary disclosure' in relazione a 5,3 milioni di euro che erano depositati su un conto corrente in Svizzera, 'scudati' nel 2015, e in particolare riguardo a 2,5 milioni ritenuti il frutto di presunta evasione fiscale. La Svizzera non ha mai risposto alla rogatoria avanzata dalla Procura, di conseguenza il giudice concorda con la procura, i pm Paolo Filippini e Carlo Scalas e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, quando "ritiene non acquisite - e non acquisibili, per quanto già esposto - risultanze sufficienti a ipotizzare con ragionevole prognosi di condanna la riconducibilità delle violazioni in esame (anche solo in parte) ad Attilio Fontana". Non solo: nel suo decreto il gip "ritiene che i concreti esiti investigativi (con gli apporti citati della difesa) risultino maggiormente concludenti (e comunque tali da fondare una più che ragionevole ipotesi alternativa in tal senso) ai fini dell'esclusione di tale riconducibilità". I difensori, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, hanno fatto accertamenti sui soldi della madre di Fontana, morta nel 2015, confluiti in un conto Ubs nel 2005, "ossia un conto Bdg di Losanna" intestato alla donna e aperto il 12 dicembre 1999 con il nome identificativo 'Axillos'. "Per la difesa, fortemente significativo della riconducibilità di tale provvista ai risalenti risparmi di famiglia (e non al reddito dell'indagato) sarebbe la coincidenza di tale nome con quello ('Assillo') identificativo della relazione bancaria aperta presso Ubs già dal padre dell'indagato, Elio, nel lontano 1977 e chiusa nel 1997" secondo una corrispondenza bancaria del 2021, prodotta dalla difesa e "della cui genuinità la procura stessa non dubita".

Pensa e Papa hanno anche sottolineato che "la difesa e il presidente Fontana sono ovviamente felici del provvedimento di archiviazione, che onestamente era atteso, poiché il presidente ha sempre dichiarato il vero e non ha mai nascosto alcun documento agli inquirenti". Soddisfazione ancora più grande, poiché il giudice "ha voluto andare oltre la richiesta della Procura specificando che non sussistono i presupposti del reato, alla luce delle produzioni documentali offerte".

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