Hinterland milanese, le case dell'acqua salgono a quota 194

L’ultimo chioschetto è quello di Poasco a San Donato,ogni impianto eroga in media 1.500 litri al giorno pari a mille bottiglie di plastica

Il sindaco fra i presidenti di Cap e Amiacque

Il sindaco fra i presidenti di Cap e Amiacque

Amiche del portafoglio e anche dell’ambiente. Prosegue il trend ecologico delle casette dell’acqua, i punti di erogazione gratuita della naturale e della gassata: 194 quelli presenti a oggi nell’hinterland milanese. L’ultimo chioschetto che è andato ad allungare l’elenco è quello di Poasco, frazione di San Donato, inaugurato sabato scorso in vista del 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua. Quasi tutti gli impianti sono in capo al gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che si occupa della loro manutenzione, pulizia, disinfezione e rifornimento di Co2 attraverso contratti con fornitori certificati. Ogni casetta è collegata all’acquedotto comunale e soggetta a controlli periodici sulla base di 40 parametri.

"A questi si aggiungono le verifiche su pozzi e reti: all’anno, oltre 25mila prelievi e quasi 730mila determinazioni analitiche tarate su diversi parametri chimici e microbiologici, che confermano - fa sapere il gestore - che l’acqua del rubinetto è di ottima qualità, con una dose equilibrata di sali minerali e batteriologicamente pura". Ancora qualche numero. Ogni impianto eroga in media 1.500 litri al giorno, che corrispondono a 1.000 bottiglie di plastica da 1,5 litri. Il risparmio è di 365mila bottiglie ogni anno, equivalenti a 38 tir in meno sulle strade e a 12 tonnellate di pet che non devono essere prodotte, né smaltite. Il prelievo della naturale è libero, mentre la frizzante è riservata ai soli residenti, riconosciuti attraverso la tessera sanitaria.

"Ovunque vengano installate, le case dell’acqua riscuotono sempre un grandissimo apprezzamento non soltanto per l’evidente opportunità di approvvigionarsi di acqua naturale o gassata buona, sana e controllata in modo facile e gratuito, ma soprattutto perché questo semplice gesto serve a contribuire in modo concreto al benessere del nostro pianeta - osserva Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Cap -. Significa meno bottigliette di plastica consumate e magari disperse nell’ambiente, ma anche tutto quel che ne consegue in termini di distribuzione e trasporto. Ognuno di noi può fare la propria parte, adottando abitudini più sostenibili, a cominciare da quelle quotidiane". Resta il nervo scoperto degli atti vandalici, che in più di un’occasione hanno danneggiato i distributori e imposto interventi di ripristino.

 

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