MONICA AUTUNNO
Cronaca

Casa di comunità, sos dai dipententi: "Così si sta smantellando la sanità"

Gorgonzola, lettera dei sindacati ai vertici dell’Azienda ospedaliera e volantinaggio al mercato del lunedì "Condizioni di lavoro inaccettabili, gravi disagi per gli utenti. Esprimiamo preoccupazione e allarme" .

Casa di comunità, sos dai dipententi: "Così si sta smantellando la sanità"

Casa di comunità, sos dai dipententi: "Così si sta smantellando la sanità"

Chiusura della casa di comunità a Gorgonzola, scendono in campo i sindacati. In una lettera aperta diffusa nei giorni successivi alla serrata esprimono "preoccupazione e allarme" per la situazione. In una lettera inviata l’altra mattina alla direttrice generale e ai vertici dell’Azienda ospedaliera Melegnano Martesana, e in volantini diffusi ieri mattina al mercato del lunedì, denunciano disagi e problematiche prodotti dal trasferimento in massa, e in fretta e furia, di operatori e servizi da Gorgonzola ad altri nosocomi o strutture sanitarie, in primis Cernusco sul Naviglio: "Mancano persino scrivanie, sedie e pc, impossibile svolgere il nostro lavoro in modo adeguato e professionale".

I disagi, spiega la lettera aperta, sono anche degli utenti: "L’ospedale di Cernusco non ha parcheggio e si trova a ridosso di una Ztl: in particolare per l’utenza anziana o con problemi motori, accedervi è particolarmente difficoltoso". È stata comunicata venerdì scorso, ricordiamolo, la chiusura per tutta l’estate dei locali della Casa di comunità all’ex Serbelloni di Gorgonzola, teatro di lavori di ristrutturazione da poco partiti e finanziati con 11 milioni di euro dal Pnrr. All’origine della decisione gli esiti di sopralluoghi tecnici e strutturali che avrebbero evidenziato alcune problematiche nell’edificio e una situazione inidonea a ospitare l’utenza dei servizi ancora aperti. Per i servizi trasferiti, destinazioni diverse: Cernusco per ambulatori, medici e infermieri, tutte le altre strutture per il cup. A Cernusco erano stati trasferiti anche i pediatri, già ridestinati in locali nel Comune di Gessate. La denuncia dei sindacati è su due fronti. Il primo, operativo e tecnico: "Così è impossibile lavorare". La richiesta è di "trovare altre soluzioni coinvolgendo il distretto, in modo da ripristinare una situazione accettabile. Per i lavoratori e per gli utenti bisognosi di cure".

Ma la riflessione è più ampia. "Negli ultimi anni la situazione nell’azienda non ha fatto che peggiorare – dicono i sindacalisti Salvatore Pepe e Giuseppe Cantile –. Abbiamo visto chiudere la psichiatria a Melzo, il punto nascite di Cernusco, il punto di primo intervento a Vaprio. Oggi i timori sono per il futuro di Gorgonzola". Nella lettera aperta: "Siamo lavoratori, e continuiamo a credere nel potenziale che la nostra azienda ha espresso per anni. Ma non l’abbiamo mai vista in una condizione come quella attuale". I cantieri aperti: "Suggeriscono un futuro di riqualificazione: ma si scontrano con l’amara realtà di posti letto dimezzati, servizi ridotti, lunghissime liste d’attesa, presidi e reparti chiusi".