BUCCINASCO – Case troppo care e affitti ormai insostenibili. Il Comune di Buccinasco ha trattato l’argomento con un incontro aperto, invitando esperti e operatori, per parlare delle cause dell’aumento dei prezzi delle case (dovuto, come hanno spiegato gli operatori, soprattutto alle conseguenze del Covid, della guerra tra Russia e Ucraina e del fenomeno 110%) e dei possibili rimedi.
“La situazione di Buccinasco è analoga a quella dei Comuni limitrofi di prima fascia metropolitana e segue l’andamento di Milano, da cui il fenomeno parte con “effetto onda“ – spiega l’Amministrazione –. Un’emergenza che ha tutti gli elementi di una bolla pronta a esplodere, con ripercussioni sociali sul lavoro e sulla famiglia. Oggi un lavoratore con reddito mensile netto di 1.200 euro non può permettersi di acquistare un locale di oltre 35 metri quadri. Un impiegato da 2.500 euro al mese potrebbe permettersi di comprare a malapena un bilocale e di affittare al massimo un monolocale”. La situazione della locazione pare infatti ancora più drammatica. “I proprietari preferiscono lasciare i loro appartamenti sfitti piuttosto che correre il rischio di trovarsi in dinamiche di insolvenza – hanno detto gli operatori – e quindi accettano di affittarlo solo a prezzi spropositati”.
“C’è bisogno di interventi e fondi da parte di Stato e Regione. Le politiche abitative si sono fermate dopo il boom del Dopoguerra, oggi le case popolari costituiscono solo il 2% delle abitazioni totali, mentre il 95% delle case resta di proprietà – sottolinea il Comune –. Oggi il prezzo di vendita a Buccinasco sfiora i tremila euro al metro quadro, che nella pratica si traduce in oltre 300mila euro per un trilocale di 30 anni e di oltre 400mila per una casa nuova. L’affitto supera i mille euro al mese per lo stesso taglio. Senza la rendita familiare e il sostegno dei genitori diventa impossibile per i giovani single o in coppia trovare una soluzione – ancora dal Comune, all’esito dell’incontro –. Gli operatori del settore del territorio confermano che negli ultimi anni anche il costo di costruzione è aumentato del 30%. Una interlocuzione trasparente con gli operatori potrebbe essere l’inizio di un percorso per mitigare gli aumenti attuali, in attesa di soluzioni dagli enti sovracomunali che interessino tutta l’area metropolitana”.