Gli anni Ottanta? Praticamente un bijoux. E una passione diventa lavoro

I personaggi di cartoni animati e non solo rivisitati e trasformati da un’esplosiva fashion designer in creazioni da indossare. “Ho iniziato per gioco, poi ho iniziato a essere sommersa da richieste e ho creato la mia griffe, Leeloo Decor”

Lisa Piccinini con le sue giostrine

Lisa Piccinini con le sue giostrine

Milano, 10 giugno 2023 – L'incantevole Creamy, Memole Dolce Memole, Pollon, Lamù e Lady Oscar. Un tuffo negli anni '80 che strappa sempre un sorriso e che, a dirla tutta, fa anche battere il cuore a molte generazioni di ex adolescenti. Ricordare i pomeriggi dopo la scuola, davanti alla tv insieme ai cartoni animati più amati regala quella spensieratezza di cui, a volte, abbiamo bisogno. È come aprire uno scrigno di emozioni e sensazioni.

“E' la nostalgia di un periodo in cui stavamo bene – ammette Lisa Piccinini, artigiana e con una formazione da fashion designer – Il potere dei ricordi è disarmante e magico. Per questo ogni volta che qualcuno si imbatte nelle mie creazioni, tra giostrine e orecchini, se ne innamora”. Lisa ha 45 anni, vive a Milano e, per lei, gli anni' 80 sono una parte importante della sua vita. È da lì che arrivano la maggior parte delle idee che poi elabora e a cui riesce a dare le forme più disparate. Disegna da sempre e da sempre ama l'illustrazione, anche se, dopo il liceo artistico, all'Istituto Europeo di Design, ha scelto l'indirizzo moda. Ed è in quell'ambito in cui poi ha trovato lavoro. Ma quando una passione freme, è difficile tenerla a freno, soprattutto se ci si mette anche la vita a mostrarti altre strade. Così, nel lockdown causato dal Covid, qualcosa è cambiato. E seppure sia stato un periodo difficile sotto tanti aspetti, per Lisa è stata anche l'occasione per dare una nuova svolta alla sua vita: oltre alla sua terza bambina (Lisa è mamma di un'altra femmina e di un maschio, ndr) è nato Leeloo Decor, un "luogo" dove lavoro e passione vanno all'unisono. 

Lisa, come nasce Leeloo Decor?

“Ho sempre amato disegnare e mi capitava spesso di creare bijoux, soprattutto con illustrazioni di donne che mi affascinavano come, ad esempio, Frida Khalo. Ma Lee Loo Decor è nato perché, durante la gravidanza della mia terza bimba, cercavo una giostrina da mettere sopra la culla ma non ne trovavo una che mi piacesse. C'erano solo apine, orsetti, coniglietti... Finché, dopo averne viste tantissime, ho pensato di provare a crearne una io”.

E ci è riuscita?

“Si, ho iniziato a cucire, cucire e cucire finché ce l'ho fatta. La prima giostrina è stata con la Famiglia Addams, decisamente più in linea con i miei gusti”.

Un successo sin da subito...

“Quando ho postato la foto sul mio profilo Instagram personale, ho avuto un grande riscontro tra i miei amici. In tanti ne volevano una, anche come idea regalo. E così sono stata spinta a crearne di nuove, anche con altre tematiche”.

Poi dal cucito è passata al disegno

“Sì, è stato un lento processo per arrivare alla parte disegnata, perché cucire i pupazzetti non mi dava soddisfazione al cento per cento. Le illustrazioni c'erano, ma avevo bisogno di una stampatrice che stampasse su feltro. Dopo lunghe ricerche, ho trovato una ragazza a Milano in grado di farlo. Ed è nata la prima giostrina stampata”.

Come nascono le sue illustrazioni?

“Parto da uno schizzo a mano e poi passo al computer. Illustrator rende i miei pupazzini troppo piatti e stilizzati. Così, preferisco utilizzare Photoshop che mi regala un effetto più 3d. Sono programmi che ho utilizzato quando studiavo, ma sono anche fortemente autodidatta. È fondamentale fare tanta pratica ed io ne faccio da sempre”.

Non solo giostrine tra le sue creazioni...

“Le giostrine sono il mio core di produzione. Diciamo il primo passo per 'fondare' Leeloo Decor. Ma i bijoux sono un altro mio grande amore. Mi sono così messa alla ricerca di fornitori online che stampassero i disegni su acrilico e li ho trovati all'estero. In Italia solitamente vengono tagliate a laser solo le forme”.

Da dove arriva il nome Leeloo Decor?

“Leloo è la protagonista del film di fantascienza ‘Il quinto elemento’. Un capolavoro cinematografico che amo tantissimo. E dato che il mio nome assomiglia e i miei amici conoscevano questa mia passione, da ragazza mi chiamavano come lei. Mi è sempre piaciuto e ho pensato fosse l’occasione giusta per utilizzarlo. Nel marchio poi c’è la saetta che ricorda quella di David Bowie, un altro chiaro simbolo della cultura pop”. 

Una delle creazioni di Leeloo Decor (Foto Instagram)
Una delle creazioni di Leeloo Decor (Foto Instagram)

Orecchini, braccialetti collane e portachiavi. Le tematiche?

“Bijoux di ogni tipo. E per le tematiche mi rifaccio alle mie passioni. Le illustrazioni arrivano dal mondo del cinema, della musica e dell'animazione. Ad esempio, ho disegnato Marilyn Monroe, Edward mani di forbice, Davide Bowie, le Spice Girls, e alcuni personaggi dei cartoni animati anni '80 come L'incantevole Creamy, Pollon o Jem”.

Gli anni '80, sembra siano tornati di moda...

“Vero, anche la moda sta riproponendo certi personaggi legati alla mia infanzia. E poi il boom di anime e manga. Sinceramente io ho iniziato involontariamente. Ho seguito la mia ispirazione che, sicuramente, è andata ad attingere tra i miei ricordi più dolci e spensierati. Adesso disegno in modo più mirato. Ma il fil rouge è uno e resta quello: la cultura pop”.

Anche per una sua collezione?

Ultimamente è nata la linea delle 'Fruity Cuties'. I disegni sono completamente inventati ma hanno forti legami estetici con quel mondo lì. Lo stesso vale per i fiori. E vorrei disegnare una collezione dedicata al junk food o agli accessori sexy come rossetto e scarpe con il tacco. Tutte cose che mi piacciono e che hanno chiari riferimenti alla cultura pop e comunque sempre legati alle mie passioni”. 

Disegna su richiesta?

"Sì, spessissimo creo ritratti personalizzati su commissione, o personaggi famosi su richiesta, ma se un personaggio non mi piace, non lo disegno. Penso che non riuscirei a realizzarlo nel modo giusto...” 

E quanti pezzi produce per ogni collezione?

“Solitamente realizzo pochi pezzi di ogni cosa, perché le produzioni hanno costi molto alti e poi non mi piace accumulare l'invenduto. E' triste ed è uno spreco. Le produzioni sono super limitate, magari anche pezzi unici. Ma se arrivano richieste mi metto subito al lavoro e creo nuovi pezzi".

Su chi le piacerebbe vedere indossati i suoi bijoux?

“Se devo pensare ad una donna che amo ed ha un link diretto con molte mie creazioni, penso a Winona Rider, un'attrice per me icona della mia generazione”.

Lei disegna, poi fa stampare. E infine crea i bijoux...

“Esatto, è il penultimo passaggio. I ganci degli orecchini sono la cosa più difficile da trovare in questo momento. Almeno quelli che piacciono a me, con la pietra e composti da più di un pezzo”.

E l'ultimo passaggio?

“Il packaging. Per le scatoline ho trovato un posto favoloso in Calabria. Mentre le cartoline, i chiudipacco e il bigliettino arrivano dall'Inghilterra”.

Tutto rigorosamente con i suoi disegni

“Sì tutto disegnato da me. Credo sia questa la particolarità che rende le mie creazioni un po' speciali. E' difficile trovare un artista che crea un oggetto, un bijoux o altro e poi si preoccupi di disegnare la confezione o ciò che ne va a corredo”.

Una delle creazioni di Leeloo Decor
Una delle creazioni di Leeloo Decor

Un lavoro impegnativo e costoso...

“Il primo anno non sono riuscita a rientrare con le spese. Adesso sono appena sopra il pari. Ma credo valga la pena investire e curare tutti i dettagli. Solo così penso che potrebbero aumentare i miei introiti”.

Quanto è cambiata la sua giornata di lavoro?

“Nell'ultimo lavoro ero full time, orario di ufficio. Ho chiesto un part time con l'arrivo della terza figlia, ma era impossibile per il ruolo che avevo. Così, ho lasciato proprio mentre stava inconsapevolmente nascendo Leeloo Decor. Un passo coraggioso, ma che sono orgogliosa di aver fatto. Fondamentali gli incoraggiamenti di mio marito Massimo. Adesso inizio la mattina, dopo che i figli sono a scuola e al nido e finisco alle 16. Da quel momento, faccio solo la mamma. Poi, dopo cena, quando sono tutti a letto, è il momento in cui mi dedico alle ricerche sul web”.

E i social?

“Almeno due ore al giorno. Per noi piccoli artigiani i social sono fondamentali. Sono la nostra vetrina. Vanno aggiornati altrimenti veniamo dimenticati velocemente”.

Vende solo on line o anche nei negozi?

“Online ho uno spazio su Etsy e poi c'è la mia pagina Instagram. Nel primo sono per lo più clienti stranieri, nel secondo quasi esclusivamente italiani. Niente negozi per ora perché ho il problema del ricarico sul materiale. Le mie creazioni avrebbero prezzi troppo alti, ma in futuro chissà...”.

Mercato solo italiano o anche estero?

Dopo l'Italia, vendo tantissimo in Francia. Terza la Germania. In America niente bijoux, ma ho avuto molte richieste di giostrine”.

Mercatini e fiere?

"I mercatini poco, le fiere mi piacciono. Qualche settimana fa, ho partecipato a Milano Comics & Games a Malpensa Fiere ed è stata un'esperienza fantastica. Ci tornerò a settembre. Mentre a novembre dovrei essere ad Abilmente, a Milano. E qui potrei anche riuscire a tenere a un corso, magari qualcosa in vista del Natale...” 

Lavora in un laboratorio o in uno studio?

“Ancora no, anche se l'idea di trovare uno spazio c'è. Al momento lavoro a casa, solitamente sul tavolo della cucina. E non è proprio comodissimo, soprattutto quando è ora di mangiare e devo far sparire tutto in un istante. Per poi ritirarlo fuori”.

Nuovi progetti?

“Ho un elenco lunghissimo che si amplia di giorno in giorno. Vorrei disegnare nuovi personaggi e poi mi piacerebbe dedicarmi alla cartoleria o magari a qualcosa per la casa. Sto anche lavorando sui pattern”.

Ma è anche in partenza...

“Sì, verso il Giappone. Una decina di giorni. Tokyo è una città che amo da impazzire e che mi stimola tantissimo la creatività. Sono certa che tornerò con nuove idee. E magari anche con un vestito di Sailor Moon...”

Un sogno nel cassetto?

“Un libretto per bambini sulla storia della moda, tutto illlustrato con miei disegni. Magari anche con qualche pagina pop-up. Ho abbozzato qualche schizzo e immagino spesso come poterlo realizzare. Mi è anche capitato di sognarlo. E chissà, i sogni a volte diventano realtà. Importante è non smettere mai di crederci”.

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