Trentamila euro in prestito per restituirne 60mila in un mese e vedersi sottratta anche la casa di proprietà.
É una brutta storia di usura quella che ha portato il pm Francesca Crupi a disporre il sequestro preventivo di un loft in via Tucidide, quartiere dell’Ortica, sottratto a chi era strozzato dai debiti.
Il pm ha indagato quattro persone perché “in concorso fra loro con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso“ si sono fatte consegnare il loft di proprietà della persona offesa attraverso un raggiro.
La vittima dell’usura non riuscendo a pagare l’affitto dell’ufficio in cui esercita la sua attività di registrazione, chiede a un conoscente un aiuto economico.
Qui scatta la trappola, la vittima ha bisogno di 30 mila euro, un conoscente gli propone un accordo: il denaro di cui ha bisogno in cambio della restituzione del doppio della cifra il mese successivo. A garanzia del debito, cioè dei 60mila euro che deve, un contratto di vendita fittizia della casa di via Tucidide che vale 140milioni. Così nella maxitruffa entra anche un intermediario per i contanti e un agente immobiliare di un noto franchising milanese. Accordo sulla promessa di vendita fittizia firmato. La vittima degli strozzini, dopo un mese comincia la restituizione del denaro. Dopo qualche tempo, con sua massima sorpresa, scopre di essere stato citato in giudizio per non essersi presentato a firmare l’accordo di vendita definitivo della casa. Il tribunale di Milano aveva così dichiarato l’inadempimento contrattuale ordinando il trasferimento della proprietà dell’immobile di via Tucidide all’agenzia immobiliare con cui era stato firmato, stando alle dichiarazioni della vittime, solo un accordo fittizio. A dimostrazione di questo, la vittima dirà che l’agenzia immobiliare non aveva mai visionato l’immobile quindi non avrebbe nemmeno potuto stabilire un prezzo. Di fatto il risultato finale era che l’uomo aveva ricevuto 30mila euro, ne aveva restituiti 60 e si era visto sottratta la casa.
Così dalla querela sporta alla guardia di finanza e dopo segnalazione avvenuta alla associazione Sos Antiracket “Italia libera“ è nato il procedimento giudizia
ario emesso su ordine del pm Crupi.
Ad assistere la vittima del raggiro usurario gli avvocati Massimiliano Lanci dell’associazione antiracket e l’avvocato Stefano Gabbatore. Anna Giorgi