Cade dal monopattino: grave 43enne

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di Alessandra Zanardi

Ennesimo incidente in monopattino. Ieri a Segrate un uomo di 43 anni, sudamericano, ha riportato un trauma cranico, ed è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso, dopo essere caduto mentre percorreva con un veicolo elettrico la pista ciclabile che costeggia la Rivoltana. È successo poco prima delle 18 nella frazione di Tregarezzo. All’inizio si era temuto che le condizioni del ferito fossero molto gravi; in realtà l’intervento di soccorso si è poi chiuso in codice giallo, segno che il quarantatreenne non è in pericolo di vita. Dopo aver ricevuto le prime cure, l’uomo è stato trasferito dai sanitari di Areu al San Carlo di Milano. Sul posto è intervenuta anche la Polizia locale. Gli agenti dovranno ora ricostruire l’accaduto, anche se la dinamica sembra già piuttosto chiara: lo straniero avrebbe fatto tutto da solo, perdendo il controllo del mezzo per motivi ancora da accertare. E se le conseguenze per fortuna sono state meno gravi, il contesto di quest’ultimo incidente è molto simile a quello che pochi giorni fa è costato la vita a un tredicenne di Sesto San Giovanni, Fabio Mosca (nella foto i rilievi sul luogo dell’incidente). Il ragazzino lunedì era caduto, e aveva battuto rovinosamente la faccia, mentre percorreva una pista ciclabile col monopattino elettrico che un amico gli aveva appena prestato (ora indagato per omicidio colposo). In seguito al tragico evento, il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano ha emesso un’ordinanza che introduce, per gli utilizzatori di questi mezzi, l’obbligo del casco e fissa i limiti di velocità a 20 chilometri all’ora sulle piste ciclabili e a 5 chilometri nelle aree pedonali. Il provvedimento è valido su tutto il territorio comunale, per i trasgressori sono previste delle sanzioni.

Il tema dei veicoli elettrici è caldo, da più parti s’invoca una maggiore regolamentazione di un fenomeno che anche a livello locale è sempre più vistoso. Nel Sud-Est Milanese è frequente vedere i monopattini anche su strade extraurbane, come le provinciali Melegnano-Binasco e San Giuliano-Locate, che non sono dotate di percorsi protetti.

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