Allarme droga, boom del consumo di cocaina a Milano

Ricerca sui reflui urbani in 120 città del mondo: numeri in crescita dal 2016. L’Istituto Mario Negri: dati simili a Parigi e Copenaghen

Cocaina

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Milano, 24 ottobre 2019 - Il consumo di cocaina a Milano continua a crescere. Se non bastassero i sequestri delle forze dell’ordine (quasi 390 chili tra gennaio 2018 e giugno 2019), frutto sia di attività di controllo sul territorio che di indagini complesse e articolate, arrivano anche i dati scientifici forniti dal più esteso studio mondiale sul consumo di droghe d’abuso, pubblicato ieri sulla rivista scientifica Addiction . La ricerca, condotta dal 2011 al 2017 in 120 città di 37 nazioni, ha utilizzato il metodo messo a punto nel 2005 dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che si basa sull’analisi dei metaboliti urinari degli stupefacenti nei reflui urbani per stimare i consumi di stupefacenti della popolazione. «Stime oggettive e dirette», con un flusso regolare di dati «più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale», sottolinea Ettore Zuccato, ricercatore del Mario Negri che ha lavorato allo studio, condotto da una rete di gruppi di ricerca guidati dall’Irccs milanese e dall’Istituto norvegese per la ricerca sulle acque, col supporto della EMCDDA, l’agenzia europea sulle droghe.

La benzoilecgonina , il principale metabolite della cocaina, è risultato di gran lunga il più diffuso nelle fognature delle città europee sull’asse Italia-Svizzera-Germania-Paesi Bassi-Gran Bretagna, senza dimenticare la penisola iberica: i valori più elevati in una settimana, pari a un range compreso tra 600 e 900 milligrammi ogni mille abitanti al giorno, sono stati registrati a Londra, Bristol, Amsterdam, Zurigo, Ginevra, San Gallo (capoluogo dell’omonimo cantone svizzero) e Anversa. In nove città compresa Milano (le altre sono Barcellona, Ginevra, Zurigo, San Gallo, Bristol, Dortmund, Dulmen e Zagabria) i campioni esaminati hanno evidenziato un trend di significativo aumento del consumo di coca nella popolazione nel periodo 2014-2017, rispetto a quello stimato tra il 2011 e il 2013. Se si prendono in considerazione solo le città che hanno fornito dati per almeno 5 anni (e il capoluogo lombardo è in questo elenco), i valori medi di benzoilecgonina sono passati da 281-331 milligrammi ogni mille abitanti al giorno nel periodo 2011-2013 a 329-373 mg nel periodo 2014-2017. Quanto alla stima del numero di dosi complessivamente consumate, il grafico relativo a Milano mostra uno strapotere della coca sulle altre sostanze prese in considerazione, vale a dire anfetamine, metanfetamine e MDMA (ecstasy): più di otto dosi su dieci sono di «bianca», il resto se lo spartiscono le droghe sintetiche. Secondo Sara Castiglioni, che guida l’unità Biomarker ambientali del Mario Negri, «Milano presenta consumi di cocaina che possiamo definire “medi”, simili a quelli di Parigi e Copenaghen e inferiori a Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona. Il trend, stabile dal 2011 al 2015, è aumentato nel 2016-2017». Risultati confermati dalle rilevazioni a Bologna, Bari, Potenza e Palermo nel solo 2017.

Analizzando le acque fognarie, i ricercatori tracciano una geografia delle droghe in Europa che conferma quella disegnata da report e sequestri: la cocaina prevale nell’Europa meridionale e occidentale, mentre anfetamine e MDMA hanno le concentrazioni maggiori nei Paesi nordici, in Germania e soprattutto in Belgio e in Olanda. Anche l’espansione delle metanfetamine dai Paesi dell’Est all’Europa settentrionale e centrale trova una conferma, con i livelli più alti di residui nelle acque trovati in Repubblica Ceca, in Slovacchia e in città della Germania dell’Est come Chemnitz e Dresda, e concentrazioni elevate anche a Oslo. I ricercatori hanno registrato anche un aumento dei consumi di queste sostanze devastanti in alcune città finlandesi, svizzere e tedesche.

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