Bollate, prima vittima per la variante inglese. "Siamo devastati, serve solidarietà"

Il dolore per la prima vittima da variante, una donna anziana, parente di un’operatrice dell’Istituto Rosmini

La scuola media Leonardo da Vinci di Bollate

La scuola media Leonardo da Vinci di Bollate

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Bollate (Milano), 18 febbraio 2021Scuole e negozi chiusi, controlli agli ingressi della città con esercito e forze dell’ordine. Bollate è passata in meno di 18 ore da zona gialla a rossa, mentre alle 128 vittime in un anno di pandemia in città si aggiunge un altro lutto. La prima vittima della variante inglese martedì sera, poche ore prima il governatore Fontana firmava il provvedimento regionale che da ieri alle 18 riporta Bollate in lockdown fino al 24 febbraio. Un provvedimento deciso per evitare che, con la variante inglese dentro casa, Bollate si trasformi nel detonatore della terza ondata per la Grande Milano.

La vittima è un’anziana, presumibilmente contagiata dalla figlia, una dipendente della scuola materna Munari di Ospiate dove è esploso il focolaio a fine gennaio (59 contagiati in un lampo). La donna ricoverata in ospedale a Pavia, da giorni si era aggravata ed era in terapia intensiva. "Si tratta di uno dei familiari degli operatori della nostra scuola, ci stringiamo al loro dolore - dice a mezza voce, Salvatore Biondo, preside dell’Istituto comprensivo Rosmini -. Questa situazione sta devastando tutti noi, ci sono persone che stanno combattendo contro la malattia mentre nei momenti del dolore si susseguono anche le polemiche. Abbiamo rispettato i protocolli, la pandemia colpisce tutti e questo deve essere il tempo della solidarietà".

Ieri mattina, nelle ultime ore prima della stretta, in centro città c’era un gran brulicare di persone. Mentre sui social in molti sposavano l’ipotesi della vaccinazione per tutti "in massa e a tappeto, a partire dalle zone rosse, ovunque esse capitino". A preoccupare gli esperti sono gli spostamenti da e per Bollate. Sono molti gli studenti che frequentano le scuole superiori bollatesi e altrettanti quelli che invece frequentano altrove, una popolazione scolastica di circa 5.000 ragazzi, 3.000 nelle scuole dell’obbligo, i restanti frequentano gli istituti superiori di via Varalli. E sono tanti anche i pendolari che da Bollate ogni mattina si recano al lavoro fuori dai confini comunali. Chi entra? Chi esce? In aiuto al sindaco, Francesco Vassallo arriva il prefetto di Milano, Renato Saccone. "I dirigenti scolastici dell’Area metropolitana sono stati sensibilizzati sulla didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori di secondo grado di Bollate, frequentanti istituti situati al di fuori del Comune. Lo stesso vale anche alle Università. Se la didattica in presenza non ha alternative, dovrà essere consentita la mobilità come per le "comprovate esigenze lavorative".

Ieri mattina nelle strade piene e nei negozi che avevano ancora le saracinesche alzate a farsi largo è stato lo sconforto. Cesare Biggi, titolare insieme alla moglie del negozio di biancheria Biggi da 111 anni sulla piazza: "Contiamo 105 giorni di chiusura nel 2020, siamo stati un terzo dell’anno senza lavoro. Torniamo in zona rossa? Per quanto ancora potremo andare avanti non lo possiamo dire". Intanto dal Comune di Milano è scattata la solidarietà: "Abbiamo subito risposto alla richiesta di Bollate dando la disponibilità a fornire i nostri operatori - dichiara la vicesindaco Anna Scavuzzo". Saranno sei al giorno divisi in due turni i vigili principalmente impiegati nel controllo degli obblighi previsti dalla normativa per gli esercizi pubblici e commerciali.  

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