Blitz ambientalista alla Rai di Milano, Extinction Rebellion: “No Eni, no greenwashing”

Gli attivisti hanno affisso dei manifesti alla sede di Rai Pubblicità manifestando contro gli spot legati alle aziende dei combustibili fossili

L'azione dimostrativa di Extinction Rebellion è avvenuta nella notte

L'azione dimostrativa di Extinction Rebellion è avvenuta nella notte

Venerdì notte, alcuni attivisti di Extinction Rebellion hanno attaccato dei manifesti alla sede di Rai Pubblicità in corso Sempione a Milano su cui si leggono le scritte “No Eni, no greenwashing”. Con il messaggio, gli ambientalisti hanno voluto manifestare contro lo spazio mediatico che l’emittente pubblica fornisce alle aziende legati ai combustibili fossili e chiedere alla Rai di impegnarsi di più nella comunicazione della crisi climatica.

Questo non è il primo blitz contro l’azienda. Lo scorso novembre, diversi attivisti di Extinction Rebellion e Ultima Generazione avevano imbrattato con vernice verde l’ingresso della sede di corso Sempione: due di loro erano stati fermati dalla polizia intervenuta poco dopo l’inizio della manifestazione.

In una nota, gli ambientalisti della protesta della scorsa notte hanno scritto che “i manifesti, che imitano quelli delle più famose trasmissioni Rai, incitano l’emittente pubblica a impegnarsi sul serio nella comunicazione della crisi eco-climatica dove i media hanno un ruolo fondamentale. Per dimostrare di fare sul serio la Rai deve subito smettere di fare pubblicità alle aziende fossili che sono i principali responsabili del surriscaldamento globale e della crisi ecologica, Eni su tutte”.

Cos’è il greenwashing

Il greenwashing è la trasmissione di una falsa impressione o di informazioni fuorvianti su come i prodotti di un'azienda siano ecocompatibili. Il greenwashing consiste nel fare affermazioni prive di fondamento per ingannare i consumatori e far loro credere che i prodotti di un'azienda sono rispettosi dell'ambiente o hanno un impatto ambientale positivo maggiore di quello che hanno in realtà. Un’altro caso è quando un'azienda cerca di enfatizzare gli aspetti sostenibili di un prodotto per far passare in secondo piano il coinvolgimento dell'azienda in pratiche dannose per l'ambiente.

Il messaggio degli ambientalisti

“Da poche settimane è uscito il nuovo report della Ipcc sulla crisi eco-climatica”, ha detto un attivista di Extinction Rebellion, “purtroppo ciò che emerge da questo documento importantissimo non sta ricevendo l'attenzione che merita, mentre invece viene lasciato molto spazio alle pubblicità delle aziende dei combustibili fossili che invece ne sono responsabili. Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno, superato il quale gli effetti dell'aumento della temperatura della Terra saranno irreversibili".

Gli attivisti hanno attaccato soprattutto le responsabilità della Rai nella comunicazione della crisi ambientale: “Abbiamo cercato sul sito della Rai se da qualche parte comparissero dei dati sui suoi finanziatori, ma non abbiamo trovato nulla”, ha rimarcato un’attivista. “Riteniamo che sia inaccettabile vedere in prima serata, durante il Festival di Sanremo, gli spot di Eni Plenitude, che altro non sono se non greenwashing. Eni ancora oggi e per i prossimi decenni ricaverà enormi profitti e manterrà al centro delle sue attività l’estrazione di combustibili fossili, nonostante voglia farci credere il contrario”.

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