San Siro, bimbo trovato morto dopo il pestaggio. In appello annullato l'ergastolo al padre

Il capo d'accusa riqualificato da omicidio in maltrattamenti pluriaggravati dal decesso del piccolo: condanna a 28 anni

Fiaccolata per ricordare Mehmed (Archivio)

Fiaccolata per ricordare Mehmed (Archivio)

Sentenza ribaltata. Per la Corte d'Assise d'Appello di Milano la morte di Mehmed, il bimbo di 2 anni e mezzo trovato morto nel maggio del  2019 a Milano, non è da qualificarsi come omicidio. Imputato del processo è il padre Alijca Hrustic, 26enne di origine croata. I giudici di secondo grado hanno annullato l'ergastolo deciso in primo grado e condannato l'uomo a 28 anni di reclusione, riqualificando il reato di omicidio volontario in maltrattamenti pluriggravati anche dalla morte della vittima. Esclusa la tortura, riconosciuta in primo grado. Hrustic è stato anche assolto dai maltrattamenti aggravati verso la moglie con la formula "perché il fatto non sussiste". Le motivazioni saranno depositate tra 40 giorni. 

Il corpo del piccolo fu trovato nell'appartamento occupato dal padre del bimbo e dalla madre Silvjia in via Ricciarelli, all'interno di uno stabile Aler in zona San Siro. Era la mattina del 22 maggio. A chiamare il 112 era stato lo stesso Alijca, che però sulle prime aveva parlato solo del "figlio che non respirava bene". Gli agenti, entrati in casa, avevano scoperto la mamma a fianco del corpicino esanime. Era stata lei, per prima, ad accusare il compagno. Il quale, successivamente, aveva confessato agli investigatori della Mobile di essere stato lui l'autore del pestaggio. "Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l'ho picchiato", aveva detto il 26enne, rintracciato dagli investigatori dopo una fuga di 7 ore. 

 

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