Soldi, minacce e sogni infranti: la dura vita dei bimbi modelli

Al telefono le rassicurazioni ai loro genitori: "State tranquilli, non si paga". Poi i casting con foto a pagamento fatte circolare su Internet. E nessuna garanzia di sfilare

Baby modelli (Foto d'archivio)

Baby modelli (Foto d'archivio)

Milano, 27 fdcembre 2017 - «Vi informiamo che on line (con riserva di vederla dal vivo) abbiamo selezionato vostro figlio per l’inserimento in alcuni lavori urgenti. Chiediamo di contattarci quanto prima per un appuntamento». È il messaggio arrivato sul cellulare di Sara dopo aver caricato sul sito di un’agenzia di moda milanese le foto del figlio di pochi mesi. «L’ho fatto per gioco, non sono una fanatica – racconta –. Subito dopo il messaggio mi hanno chiamato, di domenica, dicendo che avevano urgente bisogno di un bambino come il mio per una pubblicità di due grandi marchi di prodotti per l’infanzia. Mi diedero appuntamento per il giorno dopo».

Lunedì Sara si presenta in sede: «Sono stata accolta in un locale pieno di fumo da un signore che teneva un mozzicone ancora acceso». Poi, la sorpresa: del casting promesso nessuna traccia, ma l’iscrizione costava 190 euro. «Mi assicurarono che mio figlio avrebbe lavorato perché aveva caratteristiche perfette – racconta la madre –. Io, presa alla sprovvista, ho pagato: hanno fatto due foto al bimbo e me le hanno consegnate in un cd». Una volta a casa, capisce: «Mi è stato chiaro che ero stata imbrogliata quando ho guardato le due foto sul cd e i contratti. Le prime erano pessime, nei secondo a fronte del prezzo di iscrizione non si dava nessuna garanzia, anzi si diceva che ogni promessa che era stata fatta non era valida e le foto di mio figlio sarebbero state messe on-line. L’agenzia declinava ogni responsabilità di uso illecito di queste immagini da parte degli utenti». Sara comincia a spedire mail: «Scrissi all’agenzia dicendo di togliere le foto di mio figlio da Internet. Poi scrissi ai brand che mi erano stati menzionati per chiedere se era vero che collaboravano con questa agenzia». Le risposte non si sono fatte attendere. «Dall’agenzia mi hanno chiamato subito, minacciandomi pesantemente: “Lei non è nessuno, stia attenta, noi siamo un colosso. Se ci denuncia noi in tribunale la distruggiamo”. I brand invece hanno negato di avere affidato casting di reclutamento a quell’agenzia, assicurandomi che avrebbero mandato una diffida».

«Non sono tanto i soldi o la presa in giro a lasciarmi amareggiata – racconta Sara – quanto il fatto che dietro di me quel giorno c’erano altre sette mamme con neonati. A una di loro, uscendo, ho chiesto se sapeva che avrebbe dovuto pagare per iscriversi: lei è sbiancata». Davanti all’agenzia, in un lussuoso palazzo del centro, c’è un continuo viavai di famiglie, anche di sabato: tutti escono sventolando il cd delle foto. «Chissà se ci chiameranno – confida al cronista del Giorno una coppia di genitori arrivata da Mantova con due gemelli –. È costoso, ma per tutti e due ci hanno fatto lo sconto...». Come Sara, decine di mamme raccontano di aver vissuto la stessa esperienza. Il prezzo del servizio non viene anticipato al telefono neppure su esplicita richiesta, racconta Filomena: «Specificai che ero di Caserta e prima di venire a Milano volevo la garanzia di non dover pagare nulla, al telefono me lo assicurarono». Arrivata a Milano, la sorpresa: «Avevo già speso 150 euro per il viaggio e altri 60 per l’hotel – ricorda amareggiata –, mi sentii presa in giro e me ne andai». Elena invece a giugno è arrivata da San Marino, cinque ore in auto con una bambina di tre mesi, e alla fine ha accettato di pagare «il costo di iscrizione». Ogni tre mesi invia foto nuove per documentare la crescita della figlia, ma non è mai stata chiamata. Decine di iscritti riempiono le pagine social di queste agenzie con recensioni negative e commenti in cui lamentano di non essere mai stati ricontattati. Tra le tante, Federica, di Torino, al Giorno racconta così la sua esperienza: «Ho iscritto mio figlio in due agenzie milanesi, la prima ha voluto 200 euro per il book fotografico e non mi ha mai chiamata. La seconda 195 euro e mi ha chiamato per due casting pochi giorni dopo. Nessuno dei due, comunque, è andato a buon fine». E i fragili sogni di gloria sono andati in frantumi.

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