"Bilanci in attivo e profitti record, ma licenziano 28 dipendenti"

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"É il primo caso di un’azienda solida, che segna utili significativi e non ha i conti in rosso, ma non si fa scrupolo di lasciare a casa 28 dipendenti". Maurizio Gemelli, della First-Cisl Milano, riassume il paradosso della vertenza sindacale con l’istituto di credito Bff Bank. Ieri sindacalisti e dipendenti si sono radunati in presidio, con bandiere e striscioni, davanti alla sede milanese in via Domenichino, zona Amendola. "Inizialmente l’azienda, che conta 545 dipendenti, aveva dichiarato 49 esuberi – spiegano i sindacati di categoria Fisac-Cgil, First-Cisl, Fabi e Unisin – successivamente ridotti a 28. Si tratta comunque di una scelta inaccettabile e ingiustificata dal momento che la banca fa profitti e ha bilanci in attivo.

I risultati finanziari – proseguono – mostrano al 30 settembre 2022 un utile netto di 105,4 milioni di euro e nel corso del 2022 sono stati distribuiti agli azionisti dividendi per oltre 190 milioni di euro".

I sindacati chiedono quindi all’istituto, che conta fra gli storici clienti anche aziende che forniscono la pubblica amministrazione e il sistema sanitario nazionale, di fare un passo indietro. "Il confronto ha portato solo a una riduzione degli esuberi – sottolinea Gemelli – ma l’azienda non intende adottare altri strumenti di difesa occupazionale. Il motivo economico e la perdita di clienti importanti non giustifica l’espulsione di lavoratori, che potrebbero essere riconvertiti in altre posizioni".

A.G.

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