Milano guarda a Berlino: bike sharing senza stazioni

nella capitale tedesca le biciclette possono essere prese e lasciate ovunque

Bike sharing di Berlino

Bike sharing di Berlino

Milano, 3 giugno 2017 - Milano guarda a Berlino. Il sindaco Giuseppe Sala ha dato mandato a Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, di studiare un particolare servizio di bike sharing da poco in sperimentazione nella capitale tedesca per capire se possa essere proposto anche all’ombra della Madonnina. Il dossier relativo al caso Berlino faceva mostra di sé ieri mattina sulla scrivania del primo cittadino, che ha aperto al pubblico il suo ufficio in occasione del 71esimo anniversario della Repubblica. Il servizio di biciclette condivise attualmente sotto esame nella metropoli tedesca ha la peculiarità di non avere stazioni di prelievo e di consegna.

La bicicletta pubblica può essere presa e lasciata in qualsiasi punto della città. Meglio se in corrispondenza di rastrelliere, magari. Ma il funzionamento del servizio è del tutto speculare a quello offerto dagli operatori del car sharing: da Enjoy a Car2go passando Sharen’go. In poche parole un bike sharing «free floating». Perché questo sia possibile le biciclette in condivisione a Berlino sono dotate di un apparecchio che le geolocalizza continuamente tramite il wi-fi. La centrale operativa del servizio sa in qualsiasi momento dove si trovano le bici. Ma non solo. Un altro deterrente contro eventuali furti è il blocco dei pedali: una volta concluso il noleggio, questi si bloccano fino a nuova prenotazione rendendo così più complicata la vita a ladri e ladruncoli. Queste, in estrema sintesi, le peculiarità del modello al quale guarda Milano.

«Il sindaco ritiene che la nostra città, avendo un’importanza e una reputazione internazionale, debba ambire continuamente all’innovazione, per questo mi ha chiesto di studiare e approfondire quanto sta avvenendo a Berlino sul fronte del bike sharing – spiega Granelli –. Un esperimento interessante da più punti di vista. Fare a meno di stazioni e stalli predefiniti facilita l’utilizzo del servizio da parte dei cittadini e consente risparmi in termini di burocrazia e, credo, anche di costi». Difficile dire quando il bike sharing free floating potrà diventare realtà anche sulle strade di Milano: «Ne stiamo ancora studiando le caratteristiche, le opportunità e i limiti. È presto per fissare scadenze» fa sapere Granelli. L’obiettivo di breve termine della Giunta di Palazzo Marino è innanzitutto prorogare, attraverso Atm, il bike sharing elettrico e questo avverrà «a breve» grazie ai risparmi ora garantiti all’amministrazione comunale da Clear Channel, la società che gestisce il servizio. Da qui alla fine del mandato (2021) l’obiettivo è invece quello di aumentare da 280 a 350 le stazioni del bike sharing, per un totale di 6mila bici in condivisione , un aumento del 10% rispetto alle bici disponibili oggi, pari a 4.650. Infine, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), in fase di approvazione in Consiglio comunale pone l’obiettivo da qui ai prossimi dieci anni di arrivare a 12mila biciclette condivise. Alcune di queste potrebbero, allora, essere disponibili in modalità free floating. Buon esito del caso Berlino permettendo, ovviamente.

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