Milano, Sala valuta un mandato bis: "Vorrei aprire una nuova stagione"

Il sindaco: se mi ricandidassi a sindaco non lo farei in continuità con me stesso

Beppe Sala

Beppe Sala

Milano, 23 giugno 2019 - Ha passato da un giorno il giro di boa dei tre anni a Palazzo Marino e il viaggio verso Losanna per le Olimpiadi invernali del 2026 lo stimola a guardare oltre, a un’eventuale ricandidatura per un secondo mandato in Comune, pur senza escludere salti nella politica nazionale. Il sindaco Giuseppe Sala premette «sono sincero quando dico che deciderò se ricandidarmi o meno nel settembre del 2020», ma subito dopo aggiunge considerazioni inedite su un possibile bis da primo cittadino: «Se decidessi di ricandidarmi, non lo farei in continuità con me stesso. Così come, quando mi sono candidato nel 2016, dicevo “io voglio essere il cambiamento” suscitando una reazione non positiva in alcuni elettori progressisti». Tre anni fa il cambiamento rispetto al sindaco Giuliano Pisapia, di centrosinistra come Sala, sembrava un concetto stridente. Ma Sala lo ripropone anche su se stesso in vista delle elezioni comunali del 2021: «In un secondo mandato non vorrei gestire la continuità. Vorrei aprire una nuova stagione per Milano, perché la città è in grande trasformazione. Sono in arrivo 12-13 miliardi di euro di investimenti immobiliari per Milano».

Discontinuità nella continuità. Il concetto non è semplice da spiegare, il primo cittadino ci prova: «Vorrei essere ricordato per avere inserito Milano in una dimensione internazionale. Grazie a Expo, ma anche grazie alle mie caratteristiche come sindaco. La città ha già fatto un primo passo decisivo. A questo punto bisogna essere ancora più ambiziosi. Ma trovando una formula nuova». Quale formula? Quali temi? Quali progetti? «Se conquistassimo le Olimpiadi, sarebbe sbagliato inventarsi altri grandi progetti. Ma se dovessi ricandidarmi, dovrei essere chiaro con i milanesi sulla riapertura dei Navigli, un progetto che per ora ho congelato». Dopo il dibattito pubblico in cui i milanesi si sono espressi a favore di una riapertura dei primi cinque tratti dei Navigli, Sala ha preferito tirare il freno e concentrare gli sforzi dell’amministrazione comunale sulla realizzazione del Piano Quartieri.

Una domanda, intanto, sorge spontanea: in caso di sconfitta ai Giochi, il progetto Navigli tornerebbe a essere un Piano A per rilanciare lo sviluppo di Milano? «Se perdessimo, non ritirerei subito fuori il progetto Navigli, questo no – replica il sindaco –. Ma sarà una riflessione per un eventuale secondo mandato in Comune». Da qui al 2021, intanto, Sala punta a concretizzare il lavoro svolto fin qui: «A questo punto il messaggio ai miei assessori è di andare alla raccolta delle azioni fatte. A partire dalle periferie. Sto cercando di allentare questa immagine negativa che c’è sulle periferie. Noi, ad esempio in via Padova, abbiamo fatto una serie di cose positive».

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