Ragazza segregata e torturata alla Barona, Oldrati: "Sono bipolare... mi sento Dio"

In cella per lesioni gravissime, l'uomo andrà in un istituto psichiatrico

Giacomo Oldrati

Giacomo Oldrati

Milano, 7 giugno 2019 - «Si l'ho picchiata,  l’ho rinchiusa, quando mi prende male... ho problemi psichiatrici, sono bipolare». Così, in sostanza, Giacomo Oldrati, il 40enne «seriale» arrestato due giorni fa su disposizione del pm Paolo Filippini per sequestro di persona e lesioni gravissime, dopo aver preso a calci e pugni la sua fidanzata e averla tenuta prigioniera in casa e seviziata per giorni, ha ammesso le responsabilità davanti al gip Ilaria De Magistris, difeso in udienza dal legale Marco Calanca.

Il giudice dovrà decidere entro stamattina sulla misura cautelare o su una misura di sicurezza. La 26enne era riuscita a fuggire lanciandosi nuda dalla finestra del primo piano di un palazzo in via Biella, dopo essere stata tenuta segregata, violentata e seviziata per quattro giorni. Oldrati, già assolto a Bologna nel gennaio 2018 per aggressioni simili perché considerato incapace di intendere e di volere per via di un disturbo bipolare, ha ammesso di avere picchiato la donna con cui aveva una relazione saltuaria e di averla torturata tenendola segregata, di averla poi costeetta restare in una vasca di acqua ghiacciata. L’uomo davanti ai giudici ha fatto l’elenco dei medici da cui è in cura nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere milanese di San Vittore. Il giudice dovrà ora decidere se convalidare l’arresto ed emettere per lui una misura cautelare in carcere oppure optare per una misura di sicurezza in una «Rems», ossia in un ex ospedale psichiatrico giudiziario, ritenendo che per i suoi problemi psichici Oldrati non possa stare in carcere. Dopo l’assoluzione a Bologna l’uomo era stato qualche tempo in un ex ospedale psichiatrico giudiziario. Ma di recente era stato dimesso e era seguito dai medici di un centro psicosociale di Milano per via dei suoi disturbi.

Sul suo profilo Facebook che ora è chiuso, c’erano messaggi deliranti nei confronti delle donne: «Sono un dio alla ricerca di angeli», scriveva. E ancora: «Siete mie schiave, dovete pentirvi», «Ucciderò una di voi con un coltello e poi al termine dell’agonia la farò resuscitare». Frasi choc da parte di Oldrati, che si considerava un guru: ed era stato soprannominato proprio «il guru del corallo». Il soprannome ha origine dal fatto che aveva drogato le vittime con cocktail allucinogeni a base di corallo polverizzato preso dal proprio acquario tropicale. Altre sue passioni erano le katana (tipiche spade giapponesi), i tatuaggi (ha due grosse ali disegnate sulla schiena) e le filosofie orientali. Aveva sottomesso completamente le ragazze, minacciava di ucciderle ma era convinto di poterle resuscitare. Alla fidanzata aveva reciso con un coltello un neo sul collo che a suo dire conteneva «tutto il male presente nella sua famiglia».

 

 

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