"Le bare di Bergamo come il lago della Duchessa": bufera sul tweet di Tommaso Montesano

Il giornalista di Libero e figlio di Enrico cita il caso Moro. Un fake l'immagine simbolo della pandemia? Gori querela, Sallusti ne chiede il licenziamento. Ma lui: un equivoco

Bergamo, i camion con le bare di morti di Covid

Bergamo, i camion con le bare di morti di Covid

Milano - "Le bare di Bergamo stanno al Covid 19 come il lago della Duchessa sta al sequestro Moro": il tweet choc è comparso sul profilo di Tommaso Montesano, giornalista del quotidiano Libero e figlio dell'attore Enrico noto per le sue posizioni anti Green pass. Il riferimento è al sequestro Moro e al falso comunicato delle Br sul lago della Duchessa, lasciando quindi intendere che le immagini dei carri dell'esercito che trasportavano fuori da Bergamo le salme delle vittime Covid fosse un fake. Il tweet è stato poi rimosso, ma troppo tardi: il tam tam via social era già partito. Ed è diventato una bufera. Il sindaco di Bergamo annuncia querela, il direttore ddi Libero, Alessandro Sallusti, chiede all'azienda di valutare il licenziamento del giornalista e anche il Comitato di redazione della testata prende le distanze. Ma il giornalista: equivocato il mio tweet.

I colleghi

Il Cdr -  comitato di redazione - di Libero "si dissocia dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid. E si scusa con le famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia. Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, ma  le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero".

Il direttore

Il direttore Alessandro Sallusti spiega "di aver chiesto all'azienda di valutare con gli uffici legali se ci sono gli estremi per un licenziamento per colpa grave". "Trovo quanto scritto di una gravità inaccettabile - sottolinea -. Non solo è un falso ma è un falso che offende la nostra testata e la redazione: i più arrabbiati sono proprio i colleghi". E Sallusti nel frattempo decide per la "sospensione immediata" del giornalista della redazione Politica.

Bergamo

"Il vergognoso tweet del giornalista Tommaso Montesano offende la memoria dei morti di Bergamo e di tutte le vittime del Covid. Bene la dissociazione dei colleghi di Libero e la netta presa di posizione del direttore", scrive invece via social il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Tuttavia "si è passato il segno. Quereleremo Montesano".

La Lega

"Proviamo solo tanta vergogna nel leggere il tweet del giornalista di Libero Tommaso Montesano sulle bare di Bergamo, paragonate al falso comunicato delle Brigate Rosse durante il rapimento di Aldo Moro. Condanniamo in modo fermo questo strumentale uso della tragedia che ha colpito a cuore aperto la nostra comunità, una ferita che merita il massimo rispetto da parte di tutti". Lo dichiarano i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi della Lega per Salvini Premier. "Ringraziamo il direttore di Libero Alessandro Sallusti per aver richiesto all'azienda di valutare il licenziamento del giornalista e di procedere, nell'attesa, alla sospensione immediata di Montesano. Non possiamo più accettare simili parole e per questo esprimiamo massima solidarietà e vicinanza a tutte le famiglie bergamasche che, ancora una volta, hanno visto il loro immenso dolore calpestato".

La spiegazione di Montesano

"Il mio tweet, su cui in molti in queste ore si stanno scagliando, è stato gravemente equivocato. Il mio pensiero era un semplice parallelismo - espresso in modo icastico ma evidentemente infelice - tra la forza simbolica dei camion militari di Bergamo, che hanno avuto il merito di far aprire gli occhi anche ai più scettici che negavano la gravità della pandemia, e le immagini della ricerca del corpo dell'onorevole Moro nel lago della Duchessa che, secondo le ricostruzioni storiche, convinsero l'opinione pubblica ad accettare l'ineluttabilità del destino di Moro". Lo afferma, sul suo profilo Facebook il giornalista Tommaso Montesano. "Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese - prosegue -. Non ho mai inteso offendere il ricordo delle Vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l'attendibilità dell'evento che ha colpito l'intera Comunità e la Nazione". "Se ciò è avvenuto - prosegue -, me ne scuso e a loro esprimo la mia più sincera vicinanza, oltre all'augurio di trovare al più presto conforto e giustizia. Così come mi scuso con i miei colleghi, con il direttore e con l'Azienda. Chiedo che il tweet - peraltro rimosso - non sia ulteriormente strumentalizzato per fini estranei a quello che era il mio pensiero".

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