Bambini e autismo, a Milano una stanza hi-tech per la diagnosi precoce. Come funziona, dove si trova e perché è un progetto importante

In Lombardia, come nel resto del Paese e non solo, si registrano sempre più casi di disturbi dello spettro autistico (Asd): si viaggia al ritmo di 134 nuove diagnosi al mese in media, per un totale di circa 1.600 l'anno

Giornata Mondiale della consapevolezza dell'Autismo

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Milano – Telecamere, sensori di movimento, microfoni. Il tutto racchiuso in una 'stanza hi-tech' dedicata ai bambini con autismo. L’obiettivo: diagnosi precoce. E' con questo obiettivo che all'Irccs Santa Maria Nascente della Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano è stato inaugurato oggi un locale tecnologicamente assistito per le osservazioni, valutazioni e trattamenti dei piccoli pazienti. In Lombardia, come nel resto del Paese e non solo, si registrano sempre più casi di disturbi dello spettro autistico (Asd): si viaggia al ritmo di 134 nuove diagnosi al mese in media, per un totale di circa 1.600 l'anno. 

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La struttura che ha aperto i battenti nell'Unità di Neuropsichiatria e riabilitazione dell'età evolutiva si deve all'Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze Onlus, impegnata da anni nella collaborazione con il reparto dell'Istituto di via Capecelatro, diretto da Anna Cavallini. Secondo il ministero della Salute, in Italia ha una diagnosi di Asd un bambino su 77 (età 7-9 anni) con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine, ricordano dall'Irccs. Non si conoscono le cause, ma nel centro milanese con tecnologie e strumenti innovativi si punta anche ad acquisire nuove conoscenze.

La stanza hi-tech si potrà usare per meglio comprendere le caratteristiche di funzionamento dei bambini con Asd senza interferire nell'attività ludica e con il lavoro clinico-riabilitativo, evidenziano gli esperti. I dati "saranno molto utili in ambito clinico diagnostico", assicurano dal centro, nell'impostazione del trattamento riabilitativo e nella ricerca scientifica. Inoltre, utilizzando uno specchio unidirezionale si potrà lavorare anche con i genitori per aiutarli a comprendere i momenti della seduta e i comportamenti del figlio o figlia. Con la direttrice del Dipartimento Neuropsichiatria infantile, Cavallini, all'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il presidente dell'Associazione Paolo Zorzi, Enio Fontana, e Francesco Converti, direttore generale Fondazione Don Gnocchi. 

L'associazione all'interno dell'Unità operativa di Neuropsichiatria infantile della Don Gnocchi sostiene già due progetti di ricerca, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l'università di Torino. Il primo, 'Erisibs', è volto alla presa in carico precoce di bambini di pochi mesi, fratellini o sorelline di bambini con autismo. Il secondo, 'Riscale', è finalizzato a promuovere l'acquisizione di gesti a scopo comunicativo nei bambini autistici sotto i 6 anni coinvolgendo nella seduta riabilitativa il robottino umanoide Nao. Nel reparto sono in carico riabilitativo ambulatoriale più di un centinaio di bambini con diagnosi di Asd ed è attiva una équipe multidisciplinare - formata da medici neuropsichiatri, psicologi, psicomotricisti, logopedisti, fisioterapisti, educatori - dedicata alla diagnosi precoce e alla presa in carico tempestiva.

Quanto alla stanza hi-tech, "siamo grati all'associazione che ha sostenuto questo progetto anche finanziando una borsa di studio annuale per una ricercatrice di Unimib - commenta Cavallini - La stanza tecnologicamente assistita rappresenta uno spazio bello, luminoso, colorato, pensato per l'uso dei materiali al gioco del bambino piccolo. Il locale, che nasce con una finalità prettamente di ricerca, verrà utilizzato anche in ambito clinico diagnostico e riabilitativo ottimizzandone al massimo le potenzialità".

L'Associazione Paolo Zorzi, nata nel 1983 a Monza, è intitolata a un economista, "generoso sostenitore dell'attività clinica e di ricerca in ambito neurologico", ricordano dall'Irccs. Un'attenzione speciale è riservata ai progetti dedicati all'infanzia. "Epilessia, tumori cerebrali, malattie neurodegenerative, disordini del movimento in età adulta ed infantile. Sono tutte patologie a forte impatto sociale che, per via diretta o indiretta, riguardano tutti - spiega il presidente Enio Fontana - Noi intendiamo dare il nostro contributo attraverso la raccolta di fondi e il finanziamento degli enti e delle fondazioni quotidianamente volte allo studio di queste patologie. Così come, sempre attraverso enti riconosciuti, appoggiamo ricerche nell'ambito di altre discipline che, valutate rigorosamente dal Consiglio direttivo, risultino necessarie e utili per il raggiungimento delle finalità specifiche della nostra associazione".

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