
Una recente protesta della polizia locale di Milano
Milano, 8 marzo 2019 - Prima il derby. Poi la Stramilano. Non si ferma la battaglia dei vigili contro l’introduzione del badge per la rilevazione della presenza. Nei prossimi giorni, il Sulpm e le altre sigle di base contrarie alla sperimentazione del cartellino indiranno un’assemblea da svolgere tra le 17.30 e le 22 di domenica 17 marzo. Orari e data sono stati scelti non a caso: in contemporanea, infatti, è in programma al Meazza la stracittadina di campionato tra Milan e Inter, un match che certamente farà registrare il tutto esaurito e che quindi richiamerà in zona San Siro 80mila persone. Inutile dire che l’assenza della polizia locale creerebbe non pochi disagi alla circolazione; com’era accaduto già nel novembre del 2014, quando tutti i sindacati si riunirono in assemblea dalle 17.30 a mezzanotte. È già la seconda volta, in questo inizio di 2019, che il Sulpm sceglie di far coincidere iniziative di protesta con partite di Serie A: lo scorso 26 gennaio, infatti, i ghisa avevano incrociato le braccia in concomitanza con il match Milan-Napoli (data scelta dopo il differimento disposto dalla Prefettura dello sciopero proclamato per la Prima della Scala). Tra nove giorni andrà in scena il bis, a meno che il Comune, che ne ha facoltà, non decida di far slittare l’assemblea, posticipandola a un altro giorno per evitare il caos viabilistico pre e post-derby.
Intanto, il segretario del Sulpm Daniele Vincini va all’attacco: «Il badge sta portando alla paralisi operativa del corpo, il sistema della spunta manuale resta il metodo più efficace», ribadisce il vigile motociclista. Che, a sostegno della sua tesi, cita il caso della Ducati, il colosso dei motori che nel nuovo contratto integrativo aziendale ha previsto l’abolizione della timbratura, con l’obiettivo di «valorizzare leadership, impegno e coinvolgimento personale», hanno spiegato i manager di Borgo Panigale. Una svolta che Vincini interpreta così: «Noi abbiamo la fortuna di lavorare da ben 158 anni con la spunta manuale, e ora il Comune vuole imporci il badge: ci sarà un motivo se un’azienda importante come la Ducati ha deciso di non farlo più utilizzare ai suoi dipendenti, o no?». La mobilitazione continua, insomma. Con tappe già definite.
Dopo l’assemblea del 17, ci sarà lo sciopero di domenica 24, cioè il giorno in cui è in programma la Stramilano, evento presentato ieri dal sindaco Giuseppe Sala come «una festa dello sport» che lancerà la volata «al percorso olimpico» della candidatura di Milano e Cortina a ospitare i Giochi invernali del 2026. Non è finita. Sì, perché i ghisa anti-badge hanno intenzione di fare lo stesso anche domenica 5 marzo, quando invece si correrà la Milano City Marathon. Una serie che pare infinita, anche se al momento da Palazzo Marino non sono arrivate aperture su questo fronte: dopo l’incontro di fine dicembre con Sala, che si concluse in malo modo (il sindaco abbandonò la riunione), i rappresentanti del Sulpm e delle altre tre sigle di base hanno di fatto interrotto i rapporti con l’amministrazione, disertando pure le periodiche riunioni del tavolo tecnico al quale invece continuano a partecipare Cgil, Cisl e Csa. A tal proposito, qualche giorno fa i sindacati anti-badge hanno scritto una lettera al comandante Marco Ciacci per chiedere la revoca delle nuove disposizioni «inerenti le prestazioni lavorative giornaliere e riposi», che sarebbero state «determinate» proprio in sede di tavolo tecnico. Nelle ultime righe si legge: «Le sigle chiedono l’immediata apertura di un tavolo sindacale finalizzato alla risoluzione condivisa delle problematiche evidenziate». Una frase che più di uno in piazza Beccaria ha interpretato come un segnale di apertura. Staremo a vedere. Nicola Palma