"Mio padre Re Leone comanda". In cella la famiglia del baby rapper rom

Nonno e papà del cantante di 9 anni 500Tony presi al campo nomadi di via Bonfadini

Il baby rapper rom

Il baby rapper rom

Milano, 4 ottobre 2018 - Dicono che ieri mattina 500Tony fosse a scuola. Sui banchi mentre i carabinieri setacciavano il «suo» campo di via Bonfadini e suo nonno e suo padre finivano in manette, con l’elicottero dell’Arma a monitorare da lassù. Panoramica dall’alto, come nel suo video rap da 1 milione e 698mila visualizzazioni su Youtube girato nell’insediamento trasformato per l’occasione in un set stile gipsy. Niente scenografia stavolta, è tutto vero. Casa dipinta coi colori e i simboli di una borsa griffata, collane giganti (in oro autentico?), go-kart, tatuaggi, passamontagna, auto di lusso. Così come vero è il blitz dei militari che all’alba ha portato all’arresto di alcuni parenti della piccola star («9 anni e come rappo, gipsy gang porta rispetto«, la frase diventata il suo biglietto da visita) e di un altro abitante del campo – tutti sinti di origine abruzzese – con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione. Colpita al cuore la rete criminale che secondo le indagini si era specializzata nel fondere gioielli rubati per poi rivenderli (nel 2016 era stata sequestrata una fonderia clandestina in via Giacosa) e nel rimettere sul mercato la refurtiva.

Sconfitti «I capi» che 500Tony osannava vedendosi già futuro erede, il boss in erba pronto a raccogliere il testimone: «Mio padre comanda la zona e come il Re Leone mi lascerà tutto». Di conseguenza «a scuola non ci vado. Forse non hai capito, sono il prossimo capo». Un concetto ribadito più volte nella sua canzone: «Scuola no, studio no, fra di voi no». Ma ora quel mondo gli è crollato attorno. E chissà cosa penserà Tony, che probabilmente era abituato a vedere refurtiva stipata pure nella sua cameretta, per il quale era quella del campo la vita «normale» («Piscio sopra il tuo mondo – canta con strafottenza –. Non ho voglia, non lo faccio, io comando, sono stanco»), che evidentemente sognava di entrare in quel mondo che lo aveva trascinato anzitempo tra gli adulti. «Cosa ho visto, cosa ho fatto non fanno di me un bambino. Se entri al campo e ne esci intatto vatti a comprare un santino».

Forse riuscirà a riprendersi la sua vita di bambino, forse no. Affidato alla mamma, pare che ieri fosse sui banchi di scuola. Un nuovo inizio? Intanto il suo video continua a incassare visualizzazioni. «Un messaggio negativo che si diffonde – commenta Rosa Pozzani, presidente della commissione speciale Alessandrini e Centro di emergenza sociale, che chiede interventi mirati per eliminare tutto ciò che è illegale –. Ben vengano i blitz delle forze dell’ordine, ma non bastano per cambiare le cose. Vorrei sollecitare la Giunta di Palazzo Marino e gli assessori competenti ad abbattere finalmente tutto ciò che c’è di abusivo in questo e negli altri campi presenti in Municipio 4». Nell’arco di una settimana, due roghi divampati in via Bonfadini hanno divorato carcasse di auto e montagne di rifiuti. «Siamo esasperati», le voci degli abitanti di questa zona difficile che ospita due campi nomadi, uno autorizzato (al civico 39) e l’altro irregolare (al civico 38), oltre al Centro di accoglienza temporanea di via Sacile, che nei prossimi mesi verrà chiuso. Tutto il «regno» cantato da 500Tony.

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