"Gambizzarono due senegalesi": i trapper Baby Gang e Simba La Rue verso il processo

Chiuse le indagini del pm Crupi dopo la sparatoria avvenuta a inizio luglio vicino a corso Como a Milano. Uno dei due feriti racconta la sua verità: "Stavano picchiando il mio amico, ho preso la scacciacani"

Milano, 13 dicembre 2022 - Si va verso il processo per Baby Gang e Simba La Rue, i due trapper tra i protagonisti della sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio scorso in via di Tocqueville, vicino a corso Como, zona della movida milanese, durante la quale due senegalesi sono stati gambizzati. Il pm Francesca Crupi, titolare della più ampia inchiesta con al centro le violenze e una faida tra gruppi di rapper, ha chiuso le indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per nove giovani, tra cui Baby Gang e Simba La Rue, che sono stati arrestati lo scorso ottobre.

Come si legge dell’avviso di conclusione delle indagini, le accuse contestate a vario titolo, e in concorso con due minorenni, sono le stesse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Guido Salvini: rissa, rapina, lesioni e porto abusivo di arma da sparo, una pistola semiautomatica calibro 6.35 con le due prime iniziali della matricola abrasa. L’unico elemento di novità riguarda quest’ultimo reato di cui in precedenza rispondeva solo Simba La Rue e che ora è stato ipotizzato anche nei confronti di Ndiaga Faye, il presunto autore materiale delle gambizzazioni. Nei giorni scorsi, uno dei ragazzi feriti in un’intervista ha ricoostruito la dinamica dei fatti: "Voglio che giustizia sia fatta e soprattutto vorrei che queste cose non succedessero più". Quella sera era in un locale in via Tocqueville con un amico e alcune amiche. Una volta uscito dal club - ha racontato - un ragazzo ha urtato molto violentemente la mia amica. L’ho fermato subito e gli ho detto di chiederle immediatamente scusa".

E ancora: "Questo ragazzo ha dato di matto e ha iniziato urlare e a insultarmi. Ho iniziato a vedere movimenti strani: persone che entravano in macchina ed estraevano cose. Mentre camminavo ho visto il mio amico, l’altro che è stato aggredito, che era già circondato da un bel gruppo di questi ragazzi. A quel punto, dopo essermi assicurato di aver messo le ragazze in disparte, sono corso in suo aiuto" ha spiegato. "Loro lo stavano già attaccando e picchiando molto violentemente. Io ho usato una pistola scacciacani: si erano già verificati episodi, prima di quella sera, che mi hanno portato a comprarne una. Ho saputo dopo che in questo gruppo c’erano Baby Gang e Simba La Rue. Prima di allora, non conoscevo questi personaggi. ha aggiunto. "Queste persone mi avevano già aggredito in un ristoarnte ma nonostante la mia denuncia giravano ancora indisturbate venendo sotto casa mia, facendo alcune fotografie alla porta, dicendo: “Ti aspettiamo qua finché non scendi o muori tu o moriamo noi“. Io vivevo nel terrore".

 

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