
Assolto l’ex manager regionale Soj: "Tre anni duri, ora guardo avanti"
Assolto dall’accusa di peculato perché "il fatto non sussiste", e dall’accusa di bancarotta fraudolenta perché "il fatto non costituisce reato". La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato nei giorni scorsi la sentenza di primo grado emessa a settembre 2020 nei confronti dell’ex direttore generale di Lombardia Informatica, ex direttore centrale di Aria Spa ed ex presidente di Trentino Digitale Roberto Soj, finito sotto processo con altre persone per il crac di Aipa, colosso della riscossione che, con autorizzazione ministeriale, lavorava in convenzione con 800 Comuni ed enti in Italia. Soj, dopo la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione inflitta in primo grado, con interdizione dai pubblici uffici, si era dimesso dagli incarichi in enti pubblici. Più di tre anni dopo, il processo d’appello si è concluso con l’assoluzione, chiesta dalla Procura generale di Milano. Assolti anche gli altri imputati ad eccezione del manager Fabio Massimo Ceccarelli, che ha ottenuto una riduzione della pena. "Sono stati tre anni difficili dal punto di vista professionale e anche per la mia famiglia, per i miei tre figli – spiega Soj –. Ora si apre una nuova pagina".
Difeso dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Federico Pezzani, l’ex dirigente della società della Regione attualmente sta lavorando come advisor strategico per aziende private. Al centro del processo sul crac Aipa la “scomparsa“ di denaro, circa 10 milioni di euro, versato dai cittadini per pagare tributi locali, come la tassa sui rifiuti. Nel processo di primo grado erano anche state disposte provvisionali di risarcimento a oltre 100 Comuni. Un totale, solo per i Comuni del Milanese, di 503mila euro. E l’esito del processo d’appello, hanno fatto notare alcuni legali dei Comuni a margine dell’udienza, fa sfumare anche la maggior parte dei risarcimenti.
Andrea Gianni