NICOLA PALMA
Cronaca

Assalto al portavalori, continua la caccia al commando in fuga con 500mila euro

Ecco come hanno agito gli autori del blitz: agguato ai vigilantes dell’azienda Battistolli nell’area di servizio, poi accecati con lo spray al peperoncino e poi legati

L'area di servizio La Sirenella dove il commando ha atteso l'arrivo del furgone portavalori

Paderno Dugnano (Milano), 10 luglio 2024 – I due rapinatori sono andati a colpo sicuro. Con ogni probabilità, hanno "agganciato" il furgone appena fuori dal perimetro della Battistolli e lo hanno seguito nel breve tratto di strada che conduce all’area di servizio. Lì sono entrati in azione e si sono impossessati del preziosissimo carico a cinque zeri. Il colpo da circa 500mila euro in diverse valute è andato in scena ieri mattina lungo la Milano-Meda. Un colpo quasi in sordina, organizzato nei minimi dettagli e portato a termine (per fortuna) senza esplodere neppure un colpo con le pistole che la coppia di banditi ha mostrato ai sequestrati senza farne uso.

Ore 8, il mezzo blindato varca i cancelli della sede di Paderno Dugnano della ditta specializzata in trasporti di valore e si dirige verso la Statale 35. Dopo alcuni minuti, la sosta per un caffè alla Sirenella. Stando a quanto appreso, una delle due guardie giurate, dopo aver eseguito il sopralluogo di controllo all'interno dell'area di servizio, si allontana dal veicolo per andare in bagno, mentre il collega rimane all'esterno per sorvegliare il furgone della Battistolli col prezioso carico di contanti. All'uscita dal bar, i rapinatori entrati in azione mentre i due vigilantes (49 e 51 anni) stanno per ripartire dopo aver effettuato un ulteriore controllo di sicurezza prima di risalire a bordo. Vengono aggrediti alle spalle da due uomini, che hanno il volto parzialmente coperto e le armi in pugno: li minacciano e li costringono a risalire sul furgone parcheggiato. 

Nessuno si accorge di nulla, almeno stando a quanto risulta al momento. Il portavalori si muove, ma inchioda nuovamente dopo aver percorso pochi chilometri: all’uscita di Palazzolo, le guardie giurate vengono buttate giù dal veicolo, stordite con lo spray al peperoncino, private delle armi d’ordinanza e immobilizzate con fascette da elettricista. A quel punto, il furgone riprende la marcia, per fermarsi in una zona abbandonata del comune di Nova Milanese: lì i banditi trasferiscono la refurtiva nel veicolo bianco che useranno per sparire nel nulla.

Alle 8.18 scatta l’allarme: un dipendente della Mondialpol chiama il 112 per segnalare di aver soccorso poco prima i due colleghi nel punto in cui sono stati rilasciati dai rapinatori. I sanitari di Areu li recuperano davanti alla sede della Battistolli e li trasportano in codice giallo all’ospedale di Garbagnate Milanese: nessuno dei due ha riportato conseguenze preoccupanti. Nel frattempo, partono i primi accertamenti investigativi, coordinati dalla Procura di Monza e affidati ai carabinieri della Tenenza di Paderno Dugnano. Appena si riprenderanno dallo choc, i rapinati saranno ascoltati dai militari per avere la loro versione dei fatti: dalle prime informazioni, pare che non abbiano percepito di essere stati seguiti fino all’area di servizio, ma non è escluso che ci fosse un complice a monitorare l’uscita del furgone per comunicare in tempo reale gli spostamenti agli operativi, così da consentire a questi ultimi di mettere in atto il piano nei tempi giusti.

Una banda di professionisti 

Le modalità fanno ipotizzare che il blitz sia stato pianificato da una banda di professionisti, che verosimilmente si sono premurati di non lasciare impronte e che hanno senza dubbio studiato a lungo i movimenti del loro bersaglio designato. Tradotto: nei giorni scorsi, gli autori dell’assalto potrebbero aver effettuato numerosi sopralluoghi nella zona, lasciandone traccia nei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza. Al setaccio pure i numeri di telefono captati dalle celle che coprono l’intera area, così come i veicoli transitati sotto gli occhi elettronici nelle ultime ore.