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Arrivano i giudici, ma Milano aspetta ancora la sede centrale

Grandi giudici italiani per una Grande Corte europea: il TUB-Tribunale Unificato dei Brevetti, che partirà ad aprile 2023. E tra i giudici italiani Milano fa la parte del leone. Milano, però, non sa ancora se ospiterà una delle tre Sezioni della Divisione Centrale, quella che deve prendere il posto di Londra e che si occuperà delle cause in materia farmaceutica e Life Science. E se si vuole ottenere questa assegnazione, bisogna fare in fretta, perché l’obiettivo potrà essere raggiunto solo se verrà perseguito in modo non solo politicamente, ma anche giuridicamente corretto. Il che significa non rinviare la decisione a future negoziazioni, ma esigere una decisione del Comitato Amministrativo del TUB sulla riassegnazione della sede all’atto dell’entrata in vigore del sistema, nell’aprile 2023. Altrimenti occorrerebbe un nuovo accordo e nuove ratifiche di tutti i Paesi coinvolti, iter che rischia di non finire mai e comunque richiederebbe anni. E sarebbe una beffa, dopo gli sforzi fatti per portare a Milano questa sede e, prima ancora, per riportare l’Italia (che all’inizio aveva scelto di rimanerne fuori) nel TUB: un risultato che si deve in buona parte all’impegno del Centro Studi Grande Milano nel sensibilizzare sul tema Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche europee del Governo Renzi, che prese la decisione di far entrare l’Italia nel sistema. Intanto l’organizzazione della Corte Europea va avanti. Ora sono stati pubblicati i nomi dei giudici che ne faranno parte. E dei giudici togati attribuiti al nostro Paese, due su quattro – Alima Zana e Pierluigi Perrotti, nominati insieme a Emanuela Germano, della Corte d’Appello di Torino e Paolo Catallozzi del Tribunale di Roma – vengono dal Tribunale di Milano, dove vantano oltre dieci anni di esperienza nella Sezione Specializzata in Proprietà Industriale e Intellettuale. Addirittura quattro milanesi su sette tra i Giudici Tecnici italiani del Tribunale Unificato (Giorgio Checcacci, Paolo Crippa, Paolo Gerli e Alessandro Sanchini, insieme a Elisabetta Papa, Andrea Perronace e Andrea Scilletta, questi ultimi invece domiciliati a Roma): a riprova del fatto che Milano è la capitale della proprietà intellettuale italiana. Anche questo non può certo stupire: Milano è la città italiana più europea. La scelta di Milano come sede della Corte europea che si occuperà dei brevetti è un asset che può aiutare l’intera Europa a competere nel mondo globale e contribuirebbe a migliorare la reputazione mondiale dell’Europa stessa.

Cesare Galli, Università di Parma - Studio legale IP Law Galli - Centro Studi Anticontraffazione

Daniela Mainini, Studio legale Mainini - presidente del Centro Studi Grande Milano