GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Ara romana, mistero svelato "Un ex voto per il Ticino"

A un secolo esatto dal suo ritrovamento uno studio le dà un senso: "Era una richiesta di protezione al dio Mercurio per attraversare il fiume"

di Giovanni Chiodini

L’ara romana dedicata al dio Mercurio, rinvenuta nel 1921 in un muro della cascina Sant’Eusenzio e da alcuni anni collocata in municipio, venne fatta realizzare da Caio Cassio Febo (probabilmente un importante mercante romano) quale voto, come indica l’iscrizione Vslm (votum solvit libens merito), per un viaggio sicuro. A questa interpretazione è giunto Ermanno Tunesi, appassionato di storia locale, che ne parla ampiamente nel libricino “Acquanera. Misteriosa e Sorprendente“ edito in occasione di queste festività natalizie. "È risaputo che nel nostro territorio c’era l’incrocio di due importanti vie romane, la “Strada Mercatorum“, che si estendeva lungo le sponde del Ticino collegando Pavia con Sesto Calende e, attraverso il Lago Maggiore, l’alto Ticino, con la Strada delle Gallie proveniente da Milano che andava a Vercelli e poi ad Aosta. Caio Cassio Febo - dice Tunesi - era un probabile mercante in viaggio che, venuto a trovarsi all’incrocio delle due strade, fece voto al Dio Mercurio per avere protezione prima di affrontare l’attraversamento del Ticino, prima per se stesso, e, non è escluso, forse anche per la merce che trasportava".

All’epoca romana il Ticino si guadava in territorio di Bernate, non distante dalla cascina Sant’Eusenzio. L’attraversamento del Ticino, con uomini e merci, prima della costruzione dei ponti in legno e poi ancora di quelli più sicuri in cemento armato, ha sempre rappresentato un pericolo. Ne sono testimoni anche i documenti delle parrocchie di Boffalora, Trecate e Romentino che nei secoli hanno registrato numerosi morti per annegamento. Al guado di Boffalora si arrivava percorrendo la Strada Regia Postale che da Milano andava a Novara. A poca distanza da questa strada c’è la cascina dell’Acquanera dove, su un muro, era stata dipinta una Madonna (poi inserita nella chiesetta costruita nel 1815), immagine venerata da molte delle persone che dovevano attraversare il fiume. Ne sono testimoni i tanti ex voto custoditi nel santuario, molti dei quali sono dei dipinti “per grazia ricevuta“ in cui si vedono persone salvate dall’impeto delle acque del Ticino. "Il tempietto romano di Mesero e il santuario dell’Acquanera sono quindi accomunati da atti di devozione. I pagani, prima, e i cristiani dopo hanno sempre sentito la necessità di affidarsi alla protezione di un dio. Mercurio era il dio degli scambi, del profitto, dell’astuzia, degli affari e del commercio. Il suo nome latino probabilmente derivò dal termine mercator, che significa mercante. Fu considerato protettore dei viaggiatori e della sicurezza sulle strade. Così come per i cristiani che invocavano la protezione dalla Madonna dell’Acquanera".