Operai morti per amianto all'Ansaldo-Breda, chiesta la condanna di otto ex dirigenti

Il pm ha chiesto pene da due anni a quattro anni e undici mesi per omicidio colposo. Presenti in aula una decina di ex lavoratori dello stabilimento di viale Sarca

Michele Michelino

Michele Michelino

Milano, 17 marzo 2017 - Da due anni a quattro anni e undici mesi. Sono le pene chieste dal pm di Milano Nicola Balice per otto ex manager della Breda Termomeccanica-Ansaldo, a processo con l'accusa di omicidio colposo per la morte di una decina di operai esposti ad amianto nello stabilimento milanese di viale Sarca tra gli anni '70 e il 1985.

Al termine di una requisitoria durata tre udienze, il pm ha chiesto di condannare gli ex dirigenti in quanto si sarebbero macchiati di condotte "gravemente colpose", perché "sapevano di mettere a rischio i lavoratori". Dopo le richieste di pena da parte del pubblico ministero, davanti al collegio della nona sezione penale presieduto da Simone Luerti, è intervenuto l'avvocato dell'Inail, che si è costituita parte civile nel processo e che ha chiesto un milione e 661mila euro di risarcimento e una provvisionale di 830mila euro per le spese sostenute per curare i lavoratori malati, poi deceduti. L'avvocato Laura Mara , rappresentante di altre due associazioni parti civili, Medicina Democratica e Aiea, ha invece chiesto un risarcimento rispettivamente di 250mila euro e di 210mila euro.

Erano presenti in aula anche una decina di ex operai della Breda, tra cui Michele Michelino, presidente del "Comitato per per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio".

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