Animali in fin di vita e carcasse I Nas sequestrano un canile

La scoperta a Cornaredo grazie ai controlli a sorpresa: due persone denunciate

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di Roberta Rampini

Un bracco magrissimo, agonizzante e senza microchip in un box. Carcasse di cani morti chiuse in sacchi neri dell’immondizia abbandonate nel cortile. E box in pessime condizioni igienico sanitarie. È l’agghiacciante spettacolo che si sono trovati di fronte i carabinieri di Cornaredo, i carabinieri del Nas di Milano e della Compagnia di Corsico, nei giorni scorsi, durante un’ispezione all’interno di un canile rifugio di Cornaredo. Il blitz rientra nei controlli a tappetto effettuati dai Nas in canili e gattili pubblici e privati di tutta Italia. Quando i militari sono entrati nel canile-rifugio a Cascina Croce hanno notato subito il degrado e la sporcizia delle aree esterne. Anche i box dove erano custoditi i cani erano fatiscenti e in pessime condizioni. E stato proprio in uno dei box che i militari hanno notato il bracco, sdraiato a terra, immobile e privo di forze. Non hanno perso tempo, il cane è stato trasportato immediatamente in una clinica veterinaria per accertamenti sulle condizioni di salute e le cure mediche. Nel cortile sono state trovate due carcasse di cani, all’interno di sacchi neri tipo quelli per rifiuti urbani, in stato di decomposizione che emanavano cattivo odore. Le carcasse sono state sequestrate e la Procura ha disposto l’autopsia per capire le cause del decesso e accertare se sono stati commessi eventuali illeciti. Conclusa l’ispezione sono stati sequestrati amministrativamente tutti gli altri 27 cani. Una donna di 40 anni, legale rappresentante del canile, e un 80enne che gestiva il canile sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Al titolare è stata anche contestata l’omessa procedura di attivazione dell’allevamento nonché la mancata registrazione degli animali mediante microchip. Complessivamente in tutta Italia l’operazione dei Nas ha portato al sequestro di 26 strutture e di 871 animali. Sanzionate 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi per complessivi 180mila euro. Le strutture ispezionate sono state 876, di cui 244 (pari al 27%) sono risultate irregolari. Le principali violazioni hanno riguardato carenze igienico-strutturali e autorizzative degli ambienti destinati al ricovero e sgambatura, numero di box (in alcuni casi costruiti abusivamente in dimensioni non sufficienti), smaltimento irregolare delle carcasse di animali, omessa registrazione degli animali all’anagrafe canina e gestione irregolare dei farmaci.

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