Amianto killer, 25 anni di presìdi La prima volta senza Michelino

Quest’anno non saranno solo i 25 anni dell’annuale manifestazione, che alla lapide di via Carducci ricorda le vittime dell’amianto e i morti sul lavoro. Sabato davanti a quel monumento sarà ricordato Michele Michelino, l’instancabile presidente che ha dedicato la vita ai diritti sociali, del lavoro, umani. Lui che per anni ha aggiornato la lista nera con i nomi delle ex tute blu morte per mesotelioma e per altre malattie professionali, per poi abbandonarla perché "non riusciamo neanche più a tenerne il conto". Scomparso il 21 aprile, l’ultimo saluto a Michelino è stato dato all’esterno dell’ospedale Niguarda (nella foto) dalla famiglia e dai compagni del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio. Un momento collettivo, con la musica, come erano tutte le manifestazioni organizzate dall’ex operaio della Breda Fucine. Il comitato chiama a raccolta la città intera. "Come ogni anno, ormai dal lontano 1997, manifesteremo, portando in piazza la rabbia delle vittime e la determinazione a continuare la lotta contro il capitalismo, un sistema che ogni anno assassina migliaia di lavoratori per il profitto". Non ci sarà il corteo: ci si ritroverà direttamente alle 16 in via Carducci alla lapide posta dagli operai delle fabbriche sestesi 25 anni fa. "Ricorderemo così, come avrebbe voluto Michele, fondatore del nostro comitato. E, in questo periodo in cui la guerra torna a far parte della nostra vita, ricorderemo che c’è da anni una guerra silenziosa di cui non si parla mai: quella contro i lavoratori. Non possiamo più tollerare che l’Italia continui a essere il Paese delle stragi operaie e ambientali impunite". "Per l’amianto, messo al bando 29 anni fa, contiamo ogni anno circa 6mila vittime. Un’altra strage silenziosa e nascosta, che avviene nell’indifferenza e che non si fermerà perché l’amianto colpisce ad anni e anni di distanza. In Italia sono ancora circa 370mila le strutture che contengono Eternit, comprese 2.400 scuolee 250 ospedali".Laura Lana

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