Altra rivolta al Cpr: devastazione e tre arresti

Alcuni sono saliti sul tetto per scappare, gli altri ospiti di via Corelli hanno danneggiato il centro. I petardi scagliati dall’esterno

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Non c’è pace per il Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli. Nel tardo pomeriggio di venerdì, è andata in scena l’ennesima rivolta degli ospiti della struttura, tutti ragazzi nordafricani in attesa di essere rimandati nei rispettivi Paesi d’origine. La violenta protesta ha replicato quella andata in scena lo scorso 12 ottobre, quando quattro persone erano riuscite ad allontanarsi dal Cpr (due erano state riprese poche ore dopo); senza dimenticare le tensioni che si verificano quasi quotidianamente, specie nei giorni in cui sono programmati i trasferimenti a Malpensa per imbarcare i migranti irregolari sui voli diretti prima a Roma e poi sull’altra sponda del Mediterraneo. L’altro ieri, il raid è scattato alle 18.15, e, stando a quanto risulta al Giorno, sarebbe stato innescato dall’esplosione di petardi verosimilmente lanciati dall’esterno del centro. Quelle piccole deflagrazioni hanno subito generato la reazione di molti degli ospiti; non dei due risultati positivi al Covid nei giorni scorsi, che se ne sono rimasti in un locale allestito per loro dagli operatori della struttura, di fianco all’infermeria. In tre, due marocchini e un tunisino, si sono arrampicati sui cancelli dei cortili esterni e sono riusciti a raggiungere il tetto, con il chiaro obiettivo di scappare; poi hanno iniziato a colpire con violenza la barriera anti-scavalcamento in plexiglas, fino a sfondarla. Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno cercato di contenere gli altri migranti per impedire loro di salire sul tetto e li hanno spinti verso le stanze; lì gli ospiti, dopo aver oscurato le telecamere di sorveglianza, si sono accaniti sugli unici settori (A e B) rimasti agibili dopo i danneggiamenti di un mese fa, staccando i rubinetti dei bagni e utilizzandoli per distruggere le finestre della sala mensa e la porta d’ingresso del settore A.

Gli agenti sono riusciti a fatica a mandare fuori tutti, indirizzandoli verso il corridoio esterno. La situazione è rientrata sotto il livello di guardia solo alle 20.30, quando pure i tre sul tetto hanno rinunciato alle velleità di fuga e sono scesi con l’aiuto dei vigili del fuoco. Un ospite della struttura, diciottenne, è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli. I tre che avevano tentato di scappare sono stati arrestati per danneggiamento aggravato e portati nelle camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida. A fine serata, come già successo nel recente passato, è partita la quantificazione dei danni, ancora una volta molto ingente. La sensazione è che nel Cpr di via Corelli, aperto il 28 settembre, la tensione sia sempre alta tra i migranti, e che basti davvero poco per far scattare un’azione di protesta, più o meno organizzata: è capitato diverse volte che qualcuno si sia provocato volontariamente ferite o lesioni per evitare di essere rimpatriato; e difficoltà si riscontrano di frequente pure nei trasferimenti in aeroporto, con i ragazzi che provano fino all’ultimo a provocare gli agenti che li “scortano“, sperando di essere denunciati o arrestati e di poter così rimandare la partenza per il Nordafrica.

Nicola Palma

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