GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Alloggi Aler ai migranti: Fontana stoppa il progetto. L’assessore: "Io frainteso". E il prefetto fa dietrofront

No del presidente dopo la lettera della Prefettura di Monza ai sindaci: case a chi ne ha diritto Lega e Forza Italia contro Franco, che si smarca. Maullu (FdI) agli alleati: basta strumentalizzare

Attilio Fontana

Attilio Fontana

A metà mattina il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana, dirama una nota con la quale nega che possano esistere margini per negoziare con singole Prefetture l’utilizzo delle case popolari per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Da lì a poco esce una nota congiunta di Paolo Franco e Romano La Russa, entrambi di Fratelli d’Italia, entrambi assessori regionali. Il primo sottolinea di esser stato frainteso da Patrizia Palmisani, prefetto di Monza e Brianza, il secondo rimarca, ad adiuvandum, che la priorità sono e restano le famiglie lombarde. Ma a dispetto dell’assonanza dei comunicati, nel corso della giornata emerge un dato: anche questa vicenda è, in fondo e in una certa misura, funzionale alla (continua) guerra di posizione tra Lega e FdI. Da qui l’affondo delle opposizioni, che evidenziano il caos interno alla maggioranza. Nel frattempo la Prefettura di Monza fa marcia indietro. Con una nuova lettera. Ma firmata, stavolta, dal viceprefetto.

Questa la sintesi delle reazioni innescate dalla lettera resa pubblica ieri su queste pagine: quella con la quale proprio Palmisani chiedeva ai Comuni della provincia di Monza e Brianza di comunicare il numero di alloggi popolari da mettere a disposizione dell’accoglienza dei migranti, sottolineando – ecco l’altro punto sensibile – come la Regione avesse già acconsentito e persino garantito la disponibilità di case popolare vuote ma pronte. Questo l’antefatto. "La posizione della Regione riguardo la possibilità di assegnare, seppur temporaneamente, alloggi Aler per l’accoglienza di richiedenti asilo, è stata illustrata con chiarezza dal presidente Attilio Fontana il 12 maggio in Prefettura a Milano, nel corso dell’incontro con il Commissario delegato per la gestione dell’accoglienza dei migranti e i 12 Prefetti lombardi – si legge, però, nella nota diramata dalla presidenza –. Tale posizione, negativa, non offre alcuno spazio di negoziare con singole Prefetture la disponibilità di case popolari che devono rapidamente essere messe a disposizione degli aventi diritto nelle graduatorie Aler". A seguire ecco Franco e La Russa.

"Col Prefetto di Monza deve esserci stato un fraintendimento – dichiara il primo –. A Palmisani ho comunicato “la disponibilità dell’assessorato di verificare le possibili soluzioni per valutare un ipotetico ampliamento della rete di accoglienza, in coerenza con le finalità della legge regionale“. Questo chiaramente non comporta nessun esperimento pilota e nessuna accettazione del progetto. Mi sembra una indicazione molto chiara, in forma di cortesia istituzionale, che non può essere fraintesa. Visto però che qualcuno non ha capito il senso di quanto detto – conclude Franco – stamani ho inviato a tutti i Prefetti una nota in proposito". La Russa garantisce: "Nella legge regionale non c’è spazio per un’accoglienza emergenziale dei richiedenti asilo nelle case Aler. La priorità sono le famiglie lombarde in attesa".

Nel frattempo dalla Lega e da Forza Italia si era già alzato il fuoco amico contro Franco. "Le assegnazioni devono rispettare regole precise e procedere per graduatoria. Siamo stupiti dalle posizioni dell’assessore di FdI. Chiediamo al ministro dell’Interno di interessarsi a quanto starebbe avvenendo in Lombardia" dichiarano i deputati leghisti Igor Iezzi, Simona Bordonali, Laura Ravetto, Alberto Stefani ed Edoardo Ziello. "Case sfitte a richiedenti asilo? Questa non è la posizione della Lega" sottolinea a sua volta Alessandro Corbetta, brianzolo, capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale. Il primo a protestare, tra i leghisti, era stato Andrea Monti, sindaco di Lazzate: "Soluzione assolutamente sbagliata, iniqua, ingiusta e socialmente pericolosa". Critico anche Fabrizio Sala, deputato di Forza Italia ed ex vicepresidente lombardo: "La legge parla chiaro: ci sono dei requisiti per poter accedere alle case e vanno rispettati. Pensare di scavalcarli non è un’opzione percorribile, in nessun caso, neanche per i richiedenti asilo".

In difesa di Franco, ecco Stefano Maullu, coordinatore milanese di FdI: "La posizione espressa dall’assessore non può essere fraintesa né strumentalizzata dagli amici della Lega e di Forza Italia". Infine il Pd: "Il tentativo di smentita dell’assessore Franco vale come una conferma – attacca la consigliera regionale Carmela Rozza –, perché ammette che le Aler hanno migliaia di alloggi sfitti di cui almeno una parte già pronta per essere abitata. Lo denunciamo da settimane ed è una cosa inaccettabile di fronte al bisogno di tantissime famiglie. Seconda cosa, la smentita non smentisce, perché il prefetto di Monza ha agito sulla base di una lettera dell’assessore: puerile dire che la dottoressa abbia equivocato".

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