Coronavirus, nasce AI-SCoRE: l'algoritmo dirà chi rischia di più il contagio

Un pogetto ideato dai professori Carlo Tacchetti e Antonio Esposito, docenti dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele

Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus

Milano, 29 maggio 2020 - Nasce AI-SCoRE (acronimo di Artificial Intelligence - Sars Covid Risk Evaluation), una piattaforma di apprendimento autonomo in grado di calcolare per ogni individuo - sulla base di una serie di indicatori clinici e diagnostici - la probabilità di sviluppare le forme più gravi di Covid-19, permettendo cosi' interventi sanitari mirati e tempestivi e riducendo l'impatto sul sistema sanitario.

AI-SCoRE è stato ideato dai professori Carlo Tacchetti e Antonio Esposito, docenti dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele, direttore e vice-direttore del Centro di Imaging Sperimentale dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, e sviluppato in collaborazione con Microsoft e Nvidia. Coinvolti anche il Centro di Omics Sciences del San Raffaele diretto da Giovanni Tonon, e le aziende Orobix srl, societa' attiva nell'ingegneria, produzione e governance di sistemi di AI, e Porini, partner internazionale di Microsoft sulle piattaforme Cloud Azure e sulle soluzioni di Advanced Analytics.

La raccolta dei dati di oltre 2000 pazienti - reclutati fra Ospedale San Raffaele, Ospedale Bolognini di Seriate e Centro Cardiologico Monzino - è già  iniziata, così come la costruzione dell'infrastruttura software su cui poggerà l'algoritmo. AI-SCoRE, afferma una nota, non permetterà soltanto di affrontare in modo più  efficiente ed efficace la Fase 2 della pandemia da Covid-19, ma potrebbe avere implicazioni in molti altri contesti in cui e' fondamentale stratificare il rischio sanitario, comprese epidemie e pandemie del prossimo futuro. 

Il nuovo coronavirus - si rileva - è altamente contagioso. Tuttavia, nonostante l'ampia diffusione del virus e la sua capacita' di mettere in ginocchio interi sistemi sanitari, soltanto una piccola percentuale di pazienti - intorno al 5-10% - sviluppa le forme piu' gravi della malattia. Spesso queste forme hanno un decorso rapido e imprevedibile che portano il paziente a passare da una sintomatologia blanda a una grave insufficienza respiratoria nel giro di pochissimo tempo. L'obiettivo del progetto - continua la nota - è duplice: da un lato riconoscere nella popolazione generica le persone a maggior rischio di sviluppare le forme gravi di Covid-19 se infettate dal virus, quelle da proteggere maggiormente; dall'altro riconoscere tra i pazienti che mostrano i primi sintomi da Covid-19 quelli che avranno la prognosi peggiore. Il progetto partirà da questo secondo obiettivo, con un algoritmo AI che integrera' immagini diagnostiche, parametri clinici e di laboratorio, stato infiammatorio, e profilo genetico del paziente e del virus.

Il progetto prevede tre fasi principali: una prima fase di raccolta e omogeneizzazione dei dati di oltre 2000 pazienti ricoverati nelle scorse settimane e di cui si conosce la prognosi; una seconda fase di sviluppo e implementazione dell' algoritmo, che verra' "allenato" per imparare a combinarli in modo "intelligente" per predire il rischio del singolo paziente, e una terza fase di test e validazione del prodotto su una seconda coorte di pazienti e in eventuali studi prospettici.

“Nella Fase 1 non abbiamo potuto identificare con anticipo le persone più fragili tra i pazienti con i primi sintomi della malattia,” ha spiegato Carlo Tacchetti, coordinatore del progetto. “Vogliamo poterlo fare in modo preciso e veloce, perché solo così potremo capire chi sono i soggetti che, una volta infettati, necessitano di cure tempestive, anche in assenza di sintomi gravi. Ovviamente, il nostro sogno è di spingere oltre queste potenzialità e sfruttare questa occasione per sviluppare algoritmi trasversali in grado di individuare i soggetti maggiormente a rischio anche nella popolazione generale, e non solo nei soggetti con sospetto Covid-19.”

Soddisfatta Veronica Jagher, Direttore Mercato Sanità Microsoft Area Western Europe: “In Microsoft aiutiamo le organizzazioni a fare di più con la tecnologia, e questo si applica anche al mondo sanitario. Il nostro obiettivo primario è usare sistemi di Intelligenza Artificiale per analizzare grandi quantità di dati eterogenei e comprendere i fattori che determinano le condizioni di salute di ciascuno, accelerando così l’implementazione della medicina personalizzata e di precisione. AI-SCoRE va esattamente in questa direzione".

E l'Ing. Francesco Torricelli, NVIDIA Country Director Italia & Iberia ha concluso:  “L’Intelligenza Artificiale (IA) sta aiutando a combattere la pandemia in molteplici casi d'uso. Le piattaforme IA di calcolo accelerato e il software di NVIDIA sono sfruttate in tutto il mondo per aiutare a sequenziare e analizzare i genomi virali e dei pazienti, monitorare la diffusione delle infezioni e l'andamento della mobilità, accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci e classificare e segmentare le immagini diagnostiche. Il progetto dell'ospedale San Raffaele stabilisce un nuovo punto di riferimento di qualità in termini di medicina personalizzata e NVIDIA è entusiasta di far parte di questa collaborazione".

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