La madre di Diana e l'ex Franco, gli anni insieme poi l’addio. "Voglio una vita più bella"

Il racconto dei vicini del marito di Alessia Pifferi, 36 anni, la madre che ha lasciato morire di stenti la sua piccola Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa sette lunghi giorni

Alessia Pifferi e l'ex marito Franco

Alessia Pifferi e l'ex marito Franco

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Milano - Francesco, “Franco“ per tutti nel quartiere Ponte Lambro: tanti sacrifici dopo essere salito a Milano dalla Sicilia, una vita semplice semplice, un lavoro come portinaio, di quelli che all’alba vanno a svuotare l’immondizia nei cortili dei caseggiati popolari prima che passi la raccolta, i soldi per comperarsi una piccola auto usata e un motorino. «Poche ambizioni, ma tanta dignità», dicono di lui i vicini di casa dell’ex marito di Alessia Pifferi, 36 anni, la madre che ha lasciato morire di stenti la sua piccola Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa sette lunghi giorni per trascorrere più tempo possibile con il suo nuovo fidanzato a Leffe, nella Bergamasca. 

Alessia aveva una vita reale e diversa prima di quella fatta di una lunga sfilza di bugie che raccontava a tutti, soprattutto sé stessa. Lei non aveva mai lavorato, faceva la moglie e la casalinga, ed era rimasta, almeno fino al 2017, a vivere con Franco in un monolocale di sua proprietà nel caseggiato di sei appartamenti un po’ rappezzati alla meglio: muri sbiaditi, verande abusive “abbellite“ dai fiori e antenne paraboliche. Si erano conosciuti in Calabria, si erano sposati e vivevano nella casa di via Parea, al civico 20, che era appartenuta alla mamma e prima alla nonna, insieme ad altri due appartamenti allo stesso civico.

Nessuno dei vicini sa, in realtà, che vita facessero i due da sposati. «Anonima, come molti qui», dicono i vicini, ricordano solo che lei lo aveva lasciato circa quattro anni fa. «Lei era cambiata, di lui forse non era soddisfatta – dice il vicino di casa pizzaiolo che conosce bene Franco –. É un uomo tranquillo, un povero diavolo, parla solo dialetto siciliano stretto. Da quando lei lo aveva lasciato, penso per aver un vita migliore, lui non le aveva più rivolto la parola. Proprio come se non esistesse più».

L’unica “accortezza“, la scelta di tenere lui i due cani che avevano in casa quando erano ancora una coppia. Perché diceva sempre: «Sti poveri animali è meglio che li curi io». E, sentita oggi, questa frase fa rabbrividire. Poi proprio più nulla, da parte sua nei confronti di lei nemmeno più un “ciao“ quando la incrociava. E anche quando ha saputo quello che era successo, Franco non ha detto nulla, come se proprio la cosa non lo riguardasse davvero più.

Ieri mattina, intorno alle 5, alcuni che a quell’ora andavano al lavoro hanno visto la madre di Alessia, Maria, che sistemava i pupazzetti davanti al cancello e piangeva e dirotto, singhiozzava, non si dava pace per quella nipote morta. Qualcuno le ha offerto di pagare il funerale della piccola Diana, una colletta di persone che vorrebbe restare anonima, ma al contempo essere sicura che la bimba, così sfortunata in vita, abbia almeno un funerale dignitoso. La signora Maria, che conoscono tutti perché da due anni se ne era andata a vivere con il nuovo compagno a Catanzaro, in Calabria, ma ha sempre abitato qui, a Ponte Lambro, in via Parea, in questa casa ci è nata e cresciuta negli anni del Dopoguerra. 

Ieri, attraverso i social ha fatto sapere di non avere bisogno di nulla: «Grazie di cuore a tutti ha scritto su Facebook, ma non voglio niente». In questi giorni che l’appartamento in cui è morta la piccola è sotto sequestro Maria e il suo nuovo compagno sono ospiti nella casa di loro proprietà, attualmente affittata proprio all’ex genero, Franco. A lui sono ancora legati.  Quando Alessia ha cambiato vita, si è allontanata dalla famiglia, dalla mamma con cui aveva ultimamente rapporti molto tesi anche per via delle bugie, raccontate fino all’ultimo.

«Stanotte ho tribolato un po’ con Diana, saranno i dentini», detto il giorno in cui Diana in realtà era già morta. E soprattutto si era allontanata dalla sorella Viviana, che le ripeteva di non condividere nulla delle sue scelte. Gli scatti sui social, i siti di incontri con uomini a caccia di avventure, una bimba indesiderata. Se la vita di prima era troppo semplice per lei, questa è diventata tragica.

 

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