Aggredisce vigilessa, subito scarcerato. "Anche lui doveva essere rimpatriato"

Polemica sulla liberazione lampo di un afghano senza documenti

Forze dell'ordine in Stazione Centrale a Milano

Forze dell'ordine in Stazione Centrale a Milano

Milano, 23 luglio 2017 - Prima l’aggressione con coltello ai danni di un poliziotto delle Volanti, lunedì, poi il fendente con collo di bottiglia - schivato - giovedì da una vigilessa del Nucleo tutela trasporto pubblico. Sempre a ridosso della stazione Centrale. E non si placa la polemica. Che ruota attorno ai provvedimenti presi nei confronti degli aggressori: scarcerato il 28enne guineano Saidou Mamadou Diallo (e già rimpatriato) che ha tentato di accoltellare il poliziotto, così come il 21enne afghano irregolare e senza fissa dimora che si è scagliato contro la vigilessa. L’accusa di tentato omicidio si è trasformata in minaccia aggravata nell’aula delle direttissime: disposta dal giudice l’immediata scarcerazione in attesa del processo che sarà a ottobre. E sull’afghano pende pure un ordine di espulsione risalente a un paio di anni fa.

L’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza è la prima a storcere il naso: «Leggo oggi (ieri per chi legge, ndr) sui giornali che una vigilessa è stata aggredita in stazione centrale da un afghano che dopo la direttissima è stato rilasciato. Nessuno mi ha avvertito. Lo avessi saputo non sarei certo stata zitta. Avrei fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per evitare che questo uomo tornasse libero nella nostra città e per far sì che fosse rimpatriato come è successo per Diallo, l’aggressore del poliziotto». Una riflessione amara comparsa ieri su Facebook. «Non è una novità – la premessa – che qualcuno preferisca la pubblicità sui giornali che la soluzione dei problemi ma, quando riguarda la sicurezza di un agente della Polizia Locale, lo trovo scandaloso». Il segretario del Sulpm Daniele Vincini si era già espresso ieri denunciando l’accaduto: «Prendiamo atto delle decisioni della magistratura ma a questo punto torniamo a chiedere con maggior forza più tutele per gli operatori in strada».

Si sarebbe potuto fare di più, già in questa occasione? «Non so che risultato si sarebbe raggiunto – sottolinea ancora l’assessore – ma avrei potuto lottare, provare ad aprire canali che grazie al mio ruolo di assessore sono più facilmente percorribili, per evitare che ciò succedesse. Si poteva collaborare e fare fronte comune per difendere gli agenti della Polizia Locale». Ancora: «La vita di un agente della Polizia Locale non vale meno di quella di un poliziotto. Lo sappiamo, ma a volte va ricordato con forza». Sulla situazione della zona attorno alla stazione Centrale, che ieri notte è stata teatro di altre aggressioni, tra cui una ai danni di un clochard, interviene pure Riccardo De Corato, capogruppo Fdi-An in Regione, che definisce il luogo «sempre più una zona franca per il crimine. Se vogliamo riportare la situazione della Centrale alla normalità servono un’azione più incisiva e la volontà di intervenire con decisione e risolutezza».

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