
La risposte sulla morte di Adil Belakhdim dovrebbero arrivare dagli accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Novara, fra cui la ricostruzione cinematica dell’investimento costato la vita al sindacalista del Si Cobas. Esami necessari per chiarire le responsabilità del camionista casertano, Alessio Spaziano, ed eventualmente contestare accuse più gravi rispetto a quella attuale di omicidio stadale colposo. "Attendiamo il deposito dei rilievi cinematici e la relazione del medico legale che ha effettuato l’autopsia – spiega l’avvocato Eugenio Losco, legale della famiglia di Adil –. Una tappa fondamentale nelle indagini". Intanto Spaziano si trova a piede libero, nel Casertano. Il camionista lo scorso 18 giugno ha investito e ucciso Adil, che viveva a Vizzolo Predabissi con la moglie e i figli, mentre partecipava a un presidio a Biandrate, in provincia di Novara, davanti alla piattaforma logistica Lidl. Una protesta scoppiata in un periodo caldo per la logistica, segnato da lotte sindacali in tutto il Nord Italia. Spaziano ha sostenuto che aveva fretta perché doveva effettuare altre consegne e ha spiegato di essere scappato per il timore di essere linciato dai lavoratori in presidio.
I testimoni hanno però sostenuto di averlo visto imboccare contromano l’ingresso del magazzino e, nel tentativo di far manovra per superare il presidio, investire Adil, 37enne di origini marocchine e coordinatore SiCobas per la provincia di Novara, senza fermarsi nemmeno quando gli agenti della Digos hanno cercato di bloccarlo mostrandogli il tesserino. Solo dopo alcuni chilometri il camionista ha telefonato al padrino, un sovrintendente della Polizia di Stato. "È successo un casino", gli ha detto; il poliziotto lo ha invitato quindi a "tornare indietro".
A.G.